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LE MISSIONI DI PACE
DI CUI NESSUNO PARLA

Non solo Mare Nostrum per evitare che la disperazione si trasformi in tragedia. Il nostro Paese è in prima fila nel cuore dell’Africa per aiutare quelle popolazioni a riscattarsi e trovare nella loro  la speranza di vivere che in tanti inseguono attraversando il continente e tentando la sorte in mare per raggiungere l’Europa immaginata come il paese di bengodi. Da mesi nella Repubblica Centroafricana opera una task force dell’Esercito italiano impegnato nell’ambito della missione europea EUFOR-RCA a ridare speranza a quella nazione tormentata da una guerra civile le cui cause si perdono nel tempo.

L’obiettivo è creare un ambiente sicuro e consentire l’assistenza umanitaria alla popolazione civile minacciata dai violenti scontri interni tra fazioni opposte iniziati alla fine del 2013, che hanno causato migliaia di vittime e l’esodo di più di un milione e trecentomila persone. In risposta alla crisi, l’Unione Europea ha messo in atto un’iniziativa politica, militare e di sviluppo. La componente EUFOR-RCA a Bangui è attualmente costituita da circa 750 soldati di diverse nazioni e comprende anche una forza di polizia. Le attività avvengono nel quadro della risoluzione ONU 2134 del 28 gennaio 2014 e della decisione del Consiglio Europeo del 10 febbraio. Il contributo militare italiano è costituito da un distaccamento dell’8° reggimento genio guastatori della brigata paracadutisti Folgore, cui si aggiungono alcuni elementi nell’ambito dello staff del comando di EUFOR RCA a Bangui. Tra i compiti previsti per i genieri quello di garantire la mobilità delle forze europee, la bonifica di residuati bellici e la realizzazione di lavori infrastrutturali di base in favore della popolazione e del governo locale. Nell’arco di una settimana, una squadra specializzata dell’8° reggimento della brigata paracadutisti Folgore ha riparato e consolidato il tratto stradale all’ingresso dell’aeroporto M’Poko di Bangui, attualmente sorvegliato dalle forze di EUFOR.

L’accesso più scorrevole e sicuro alla zona aeroportuale – unico terminale di collegamento del Paese con l’esterno – porterà benefici anche alle migliaia di persone fuggite nei mesi scorsi dalle zone colpite dal conflitto, che hanno trovato sistemazione fortuna nei campi profughi assistiti da organizzazioni umanitarie, a ridosso dello scalo. I militari dell’Esercito italiano impegnati nella missione in Centro Africa sono cinquanta. Il contingente italiano dispone di un importante parco macchine operatrici del genio e di un congruo numero di veicoli blindati Lince dotati di torretta remotizzata ‘Hitrole’, il sistema d’arma ad elevata tecnologia sviluppato per la protezione degli equipaggi. Negli scorsi giorni, le capacità del distaccamento genio italiano sono state presentate al comandante operativo della missione EUFOR RCA, il generale francese Philippe Pontiès, in visita a Bangui, il quale ha sottolineato l’impatto positivo in favore della popolazione che i militari italiani apporteranno nell’ambito della missione dell’Unione Europea. Tra i primi impegni dei militari della Folgore quello dei lavori di bonifica di un importante tratto della rete idraulica della capitale Bangui, contribuendo alla prevenzione della malaria nell’ambito di quartieri densamente popolati.

Nell’arco di una settimana, una squadra specializzata dell’8° reggimento della brigata paracadutisti Folgore ha rimosso oltre 1000 metri cubi di detriti che ostruivano il deflusso dell’acqua piovana. I lavori sono stati svolti su richiesta delle comunità locali, a seguito delle ingenti precipitazioni stagionali che causano notevole ristagno d’acqua, con conseguente aumento del rischio di contrarre la malaria, che in Centro Africa costituisce la causa principale di mortalità per i bambini sotto i 5 anni (dato UNICEF). I genieri paracadutisti dell’8° reggimento della missione europea EUFOR-RCA hanno costruito e messo in opera nei giorni scorsi un ponte metallico leggero per mezzo del quale è stata ripristinata la circolazione tra due quartieri di Bangui, da diversi mesi divisi da un’interruzione stradale. Le operazioni di posa del ponte leggero con i militari e i mezzi italiani del genio sono avvenute in coordinazione con le forze speciali spagnole di EUFOR-RCA che abitualmente pattugliano la zona, situata a sud dell’aeroporto di Bangui e considerata una delle più sensibili della capitale per la presenza di 20.000 sfollati. Alla messa in opera del ponte leggero ha assistito anche il generale francese Philippe Pontiès – comandante operativo di EUFOR-RCA – che ha poi incontrato gli abitanti del quartiere insieme al capitano Marco Schiavon, comandante dei genieri della Folgore inquadrati nella missione europea in Centro Africa.

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