E’ stato uno dei temi più dibattuti quello sui migranti, declinato alle condizioni lavorative che molti di loro affrontano nelle campagne del Sud Italia o negli appartamenti, lavorando come colf e badanti. Una trattativa in maggioranza che ha trovato la quadra appena un giorno fa e che, di fatto, ha spedito il Decreto Rilancio sul tavolo del Cdm, che lo ha poi approvato presentandolo agli italiani. L’accordo raggiunto è senz’altro un buon risultato politico, che per il momento scongiura rotture in seno alla maggioranza e permette di andare avanti con le misure necessarie a tirar fuori il Paese dal pantano. Ma per il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, nella regolarizzazione dei migranti c’è qualcosa di più: “Voglio sottolineare un punto per me fondamentale, l’emersione dei rapporti di lavoro. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili”. Un riferimento chiaro, che il ministro pronuncia fra lacrime di commozione.
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Stato contro il caporalato
Cinquantacinque miliardi, come due Manovre specifica Conte, e un’attenzione a quegli “invisibili” che, secondo la titolare delle Politiche agricole, mette finalmente lo Stato in posizione di forza rispetto a chi del lavoro degli altri prova ad approfittarne: “Per molti può essere considerato un punto non accessorio – ha detto Bellanova -. È un punto per me fondamentale, lo è per la mia storia: quello dell’emersione dei rapporti di lavoro. Da oggi per la scelta che ha fatto questo governo gli invisibili saranno meno invisibili. Da oggi possiamo dire che lo Stato è più forte del caporalato”. Il ministro, con un passato come bracciante nel settore agricolo e con una lunga carriera da sindacalista, da sempre impegnata contro la piaga del caporalato, ribadisce il risultato raggiunto: “Il settore agroalimentare ha una dotazione specifica: abbiamo destinato 1 miliardo e 150 milioni di euro per sostenere la filiera agricola. Gli interventi saranno finalizzati ai settori che hanno più sofferto, il florovivaismo, gli agriturismi, la filiera del vino”.
Le reazioni
La commozione mostrata dal ministro Bellanova non ha mancato di suscitare qualche reazione nei partiti di opposizione, Destra in primis: “Le lacrime del ministro Bellanova (Fornero 2) per i poveri immigrati, con tanti saluti ai milioni di italiani disoccupati, non commuovono nessuno”, è il commento del leader della Lega, Matteo Salvini. Ancora più netta la posizione della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni: “Centinaia, forse migliaia di italiani in queste settimane hanno pianto, magari di notte, di nascosto dai loro figli, schiacciati dalla disperazione per aver perso tutto, o per timore di perdere tutto. Aspettando un aiuto che non è arrivato mai. Stasera il ministro Bellanova si è commossa. Ma per la regolarizzazione degli immigrati. Io sinceramente sono basita”.