Il lavoro non premia le laureate: guadagnano la metà degli uomini

Secondo le stime dell'Ocse, alle donne in possesso di un elevato titolo di studio spetta in media uno stipendio il 58% inferiore a quello dei colleghi maschi

Laureate
Foto di Maura Nicolaita da Pixabay

Le stime dell’Ocse lasciano pochi dubbi: il sistema occupazionale italiano non premia il lavoro delle donne e, nello specifico, di coloro che hanno conseguito un titolo di studio importante. A parità di condizione, infatti, le laureate guadagnano circa la metà dei laureati. Un deficit che riguarda ogni fascia d’età.

Laureate più svantaggiate dei laureati

In Italia, le giovani donne con una laurea guadagnano in media il 58% del salario dei loro coetanei maschi, che rappresenta il più grande divario retributivo di genere nell’area OCSE. E le giovani con la scuola secondaria superiore o l’istruzione post-secondaria non terziaria guadagnano l’85% dei loro coetanei maschi. E’ quanto emerge dal Rapporto Ocse Education at a Glance 2024 dal quale si rileva anche che il nostro paese spende il 4% del suo prodotto interno lordo (PIL) per l’istruzione contro una media OCSE pari al 4,9%.

I dati

Secondo quasi tutti i parametri disponibili, inoltre, le ragazze e le donne ottengono risultati scolastici migliori rispetto ai maschi e in molti casi il divario si sta ampliando. E anche se le donne superano chiaramente i ragazzi e gli uomini nell’istruzione, il quadro è invertito quando entrano nel mercato del lavoro. Le donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni hanno meno probabilità di essere occupate rispetto agli uomini; il divario è generalmente più ampio per coloro che hanno un livello di istruzione inferiore a quello secondario superiore, più ristretto per coloro che hanno conseguito un titolo terziario. In Italia solo il 36% delle giovani donne che ha un titolo di studio conseguito al di sotto del livello di istruzione secondaria superiore, viene occupato, mentre la quota corrispondente per i giovani è del 72% (le corrispondenti medie OCSE sono del 47% e del 72%).

Fonte: Ansa