In attesa del prossimo appuntamento europeo del 7 aprile, nella speranza di superare lo stallo sul fondo salva Stati e Coronabond, la Commissione europea lancia ufficialmente il suo primo strumento anti-crsi: Si tratta di SURE, un fondo europeo contro la disoccupazione. Interris.it ha chiesto all’economista Leonardo Becchetti di spiegare che cos’è questo strumento europeo.
Professor Becchetti in che cosa consiste SURE?
“Ancora non conosciamo tutti i dettagli. Dovrebbe essere un progetto di riassicurazione dei sussidi di disoccupazione dei vari paesi e un sistema che finanzi le misure nazionali in campo tra le nazioni dell’Ue”.
Che cosa vuol dire nella pratica?
“Vuol dire che per la prima volta l’Europa condivide in parte quelli che sono i costi e i rischi delle misure nazionali, dato che in alcuni periodi ci sono paesi in cui le erogazioni sono maggiori, come in questo momento in Italia e in altri paesi sono minori”.
Dividere i rischi per guadagnarci tutti?
“Bisogna capire in che modo viene fatta questa condivisione del rischio. Da una parte ci può essere un vantaggio comune se è un’emissione obbligazionaria che poi viene fatta a un tasso unico”.
Quali vantaggi per l’Italia
“In questo caso si tratterebbe di un tasso medio della reputazione media dell’Unione europea che è migliore di quella italiana, quindi l’Italia potrebbe guadagnarci pagando meno di quello che pagherebbe facendo un’emissione direttamente una persona comune, questo sarebbe il vantaggio. Poi bisogna vedere in che modo sarà ripartito pro quota in tutti gli Stati questo finanziamento. Ecco perché quando parliamo di finanziamento dell’Unione europea dobbiamo sempre sapere che dietro l’Unione europea ci sono i contributi degli stati nazionali”.