Una favola culminata in tragedia. La vicenda di Joseph Perfection Bouasse, giovane centrocampista camerunense, classe ’98, aveva tirato fuori il lato migliore del calcio. Un giovane migrante, illuso da un finto agente e spinto a venire in Italia, per poi finire alla Stazione Termini come tante altre persone che il Mediterraneo lo avevano attraversato colmi di speranza per poi andare incontro a un’atroce delusione. Il giovane Joseph aveva visto proprio nel calcio la sua ancora di salvezza. La Liberi Nantes, terza categoria, lo porta fra i dilettanti. Poi l’amichevole che cambia la vita, la chiamata della Roma e la possibilità di allenarsi con tecnici come Alberto De Rossi e Luciano Spalletti. De Rossi e Nainggolan diventano i suoi modelli, da Trigoria parte la sua scalata verso il calcio professionistico. Ci riesce Joseph, corona il suo sogno e inizia il suo viaggio. Un arresto cardiaco, sopraggiunto a soli 21 anni, ha spento quelle ambizioni.
La strada verso il sogno
Una notizia che ha sconvolto l’ambiente calcistico italiano, in cui Perfection aveva trovato l’occasione per riscattare un’esistenza che avevano provato a portargli via. Con la Roma, dove arrivò 18enne, era diventato uomo. Potenza fisica e passione, foga agonistica forse pure troppa, con Spalletti che glielo fece presente in alcune occasioni. Ma la voglia di prendersi la sua parte di mondo ha infine prevalso sui retaggi di un’infanzia difficile e di una gioventù vissuta lontana dal suo Camerun. Sognava di tornarci un giorno, come un uomo che ce l’aveva fatta. La sua strada se la stava costruendo: dalle panchine in Serie A al primo prestito, al Vicenza, con cui riesce a esordire in Serie B. Sembra si trovasse in Romania ora, dove un altro ex romanista come Mattia Montini ha trovato la sua dimensione. Perfection ci stava provando a Cluj. Un’altra tappa di un sogno svanito troppo presto.