La Russia prepara “contromisure” contro la Nato. Tra queste rientrano i sistemi missilistici che Mosca intende puntare contro quelle infrastrutture considerate una minaccia per la sua sicurezza. Vladimir Putin, in un documentario sull’Ucraina girato da Oliver Stone, si riferisce in particolare a quei Paesi ex sovietici entrati nell’Alleanza atlantica dopo l’implosione dell’Urss.
Preoccupazioni
“Il processo decisionale della Nato ci preoccupa – ha spiegato il leader del Cremlino -. Non appena un Paese aderisce all’Alleanza atlantica, gli è praticamente impossibile resistere alle pressioni dei grandi paesi come gli Stati Uniti e quindi accetta di dispiegare qualsiasi cosa, un sistema di difesa missilistico, nuove basi o, se necessario, sistemi missilistici. E noi, cosa dobbiamo fare? Siamo costretti ad adottare contromisure, ovvero a puntare i nostri sistemi missilistici verso quei siti che pensiamo ci minaccino. La situazione si sta surriscaldando”. Nel reportage Putin dice di non capire quale sia la logica seguita dalle “nostre controparti“. A volte, aggiunge, sembra che cerchino di stabilire disciplina nell’Alleanza atlantica al fine di mettere in riga i Paesi. E per farlo, serve loro un nemico esterno“.
Le misure
Sul punto è intervenuto anche il presidente della commissione difesa del Consiglio della Federazione Viktor Ozerov. In un’intervista a Ria, ha spiegato che la Russia intende aumentare le sue capacità di difesa missilistiche e aeree nella regione dei Baltici e dispiegare ulteriori mezzi “per difendere le sue infrastrutture principali di comando e controllo” in risposta al dispiegamento del sistema di difesa della Nato a Desevelu, in Romania, e all’avvio della costruzione di una nuova base in Polonia. Quindi, nell’enclave di Kaliningrad saranno dispiegati, fra gli altri sistemi, missili Iskander, che fino a ora erano dispiegati nell’enclave solo su base provvisoria, per esercitazioni, e sistemi di difesa aerea S-400.
Dialogo difficile
Le parole di Putin non facilitano il processo di riavvicinamento agli Stati Uniti annunciato da Mosca e Washington dopo l’elezione di Donald Trump. Anche se bisogna ricordare che il neo presidente americano, in campagna elettorale, non aveva risparmiato qualche stilettata alla Nato, dicendosi pronto a ridurre i finanziamenti americani all’Alleanza.