“Preso atto che l’Onu ha fatto il suo tempo, quello che ci serve è un’Organizzazione delle Religioni Unite, un’Onu delle religioni. Sarebbe il modo migliore per contrastare questi terroristi che uccidono in nome della fede, perché la maggioranza delle persone non è come loro, pratica la propria religione senza uccidere nessuno, senza nemmeno pensarci”. E’ questa la proposta di Shimon Peres, che questa mattina ha incontrato Papa Francesco in Vaticano. In un’intervista esclusiva a Famiglia Cristiana l’ex premier, 91 anni, protagonista della fondazione e poi della vita dello Stato di Israele di cui è stato presidente fino al 24 luglio di quest’anno, premio Nobel per la Pace nel 1994 insieme con Yitzhak Rabin e Yasser Arafat, indica l’attuale Pontefice come guida di questa nuova organizzazione delle Religioni Unite.
“Forse per la prima volta nella storia – spiega – il Santo Padre è un leader rispettato come tale non solo da tante persone ma anche dalle più diverse religioni e dai loro esponenti. Anzi: forse l’unico leader davvero rispettato”. L’ex presidente israeliano afferma di aver proposto al vescovo di Roma la creazione di una “Carta delle Religioni Unite, esattamente come c’è la Carta dell’Onu. La nuova Carta servirebbe a stabilire a nome di tutte le fedi che sgozzare la gente, o compiere eccidi di massa, come vediamo fare in queste settimane, non ha nulla a che vedere con la religione”.
Peres osserva inoltre che “quando l’Onu manda in Medio Oriente dei peacekeepers che vengono dalle Isole Fiji o dalle Filippine e questi vengono sequestrati dai terroristi” il segretario generale delle Nazioni Unite può fare solo “una bella dichiarazione” che non ha “né la forza né l’efficacia di una qualunque omelia del Papa, che nella sola piazza San Pietro raduna mezzo milione di persone”. L’ex presidente sottolinea che viviamo in un periodo nel quale “le guerre vengono scatenate soprattutto con la scusa della religione” a differenza del passato quando “erano motivate dall’idea di nazione”.