LA MISTERIOSAISOLA DEI DINOSAURI

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Non tutti lo sanno, ma esiste un’isola in Indonesia nel Mar di Flores che fa parte delle Piccole Isole della Sonda dove il tempo sembra essersi fermato all’epoca in cui vivevano i dinosauri. In uno dei paesaggi più suggestivi ed affascinanti del mondo, in un fazzoletto di appena trecentonovanta chilometri quadrati all’interno di un parco nazionale dichiarato patrimonio dell’Unesco vive la più grossa specie di rettile vivente del mondo: il Drago di Komodo (Varanus Komodiensis).

Ad arrivarci dal mare sembra Jurassik Park: acque cristalline, foresta fitta, natura incontaminata. E “dinosauri” a darci il benvenuto. Grazie alle sue dimensioni, il varano è infatti signore incontrastato del suo ecosistema. Raggiunge i 3 metri di lunghezza ed un peso massimo, in un individuo adulto, di 160 chilogrammi; ha la pelle tendente all’azzurrognolo, e alcune squame sono ricoperte di tessuto osseo. Si ciba anche di carogne ma predilige animali vivi. Cattura le sue prede inseguendole o tendendo agguati. Mangia di tutto e non disdegna gli esemplari della propria specie. Se ne ha occasione, attacca l’uomo, e può uccidere: la sua saliva è infatti un’arma letale, il veleno prodotto dalle due ghiandole poste nelle mascelle inferiori non lascia scampo.

Gli scienziati occidentali avvistarono per la prima volta il rettile nel 1910. In natura il suo areale si è però ridotto a causa delle attività umane e per questo motivo viene inserito tra le specie vulnerabili. La popolazione di questi rettili supera oggi i 5.000 esemplari, con 2842 presenze sull’isola di Komodo e oltre 2400 su quella di Rica, posta a poca distanza. La sua storia evolutiva ebbe inizio con la comparsa del genere Varanus, avvenuta circa 40 milioni di anni fa in Asia. Circa 15 milioni di anni fa, una collisione tra Australia e Sud-est asiatico permise ai Varanidi di raggiungere quello che oggi è l’arcipelago indonesiano, estendendo il loro areale verso est, fino all’isola di Timor.

Nel XIX secolo i marinai e i pescatori delle isole di Flores e Sumbawa narravano spesso storie fantastiche di uomini e animali assaliti e sbranati da grandi draghi che vivevano nell’isola. Tale leggenda indusse Peter A. Ouwens, direttore del Giardino botanico di Buitenzorg, a organizzare nel 1912 una spedizione nell’isola stessa, con l’intento primario di osservare e catturare qualche esemplare del mitico rettile che tanto timore incuteva alle popolazioni locali. Ouwens riuscì nell’impresa catturando quattro esemplari di drago. Il clamore fu grande, e nel 1926 anche lo staff del Museo di Storia Naturale di New York decise di organizzare una spedizione a Komodo, al fine di studiare la biologia del grande varano e di catturare alcuni esemplari della specie medesima. Grazie alla cattura di dodici esemplari morti e due vivi, fu possibile intraprendere studi approfonditi sull’anatomia e sulle caratteristiche morfologiche e cromatiche del gigantesco sauro della piccola isola indonesiana. Ancora oggi resta il fascino di un’isola che assomiglia in modo impressionante a quel parco dei dinosauri che tanto ha affascinato nei cinque di tutto il mondo.