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LA FOLLIA DI LUBITZ: “VI RICORDERETE DI ME”

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Col passare delle ore emergono sempre nuovi dettagli sulle possibili motivazioni che hanno spinto Andreas Lubitz, il pilota suicida dell’Airbus A320 della Germanwings, a schiantarsi sulle alpi francesi uccidendo 149 persone. A parlare dalle colonne del Bild – uno dei principali quotidiani tedeschi – è proprio la ex fidanzata che, per proteggersi, ha scelto di rivelare dettagli sulla loro vita privata in forma anonima. Secondo il racconto della donna, Lubitz si svegliava in preda ad incubi, urlando in piena notte: “Stiamo precipitando”.

L’ex fidanzata ricorda ora con orrore quelle frasi che il giovane pilota, con gravi problemi psichici e in preda alla depressione, le aveva detto oltre un anno fa: “Un giorno farò qualcosa che passerà alla storia e io verrò ricordato per sempre”. Inoltre, parlando del proprio lavoro, il ragazzo perdeva facilmente le staffe: “Troppo poco denaro, paura per il contratto, troppa pressione”, ripeteva spesso.

La giovane, una hostess, rivela al quotidiano anche il perché abbia scelto di lasciare Lubitz: “Mi sono separata da lui – racconta – perché diventava sempre più chiaro che aveva dei problemi. Nelle conversazioni a un certo punto perdeva il controllo e mi urlava contro. Avevo paura. Una volta si è persino chiuso in bagno per un lungo periodo”. “Andreas – sottolinea – aveva una personalità disturbata”.

“Quando ho sentito la notizia del disastro aereo – prosegue – quelle frasi mi sono sembrate una profezia”. Ha ucciso se stesso e gli altri, secondo la donna, perché “si era reso conto che, a causa dei suoi problemi di salute, il suo grande sogno di lavorare per Lufthansa, di un lavoro come capitano e come pilota di voli a lungo raggio sarebbe stato praticamente impossibile”.

Lubitz, il giorno del disastro, non sarebbe neppure dovuto essere presente al lavoro. Nel suo appartamento, infatti, La procura di Dusseldorf ha trovato un certificato di malattia per il giorno della tragedia che, presumibilmente, era stato nascosto alla Germanwings. Inoltre, sono stati rinvenuti ulteriori documenti medici recenti che attestavano un “trattamento” in corso. Secondo la procura, Lubitz avrebbe “tenuto nascosto al proprio datore di lavoro la propria malattia”. “Non ho mai saputo cosa Lubitz volesse dire quando affermava che con il suo gesto sarebbe passato alla storia – conclude l’ex fidanzata – Ora l’ho capito”. Una nuova tragedia “annunciata” che forse, col senno di poi, si sarebbe potuta evitare.

Intanto emergono nuovi particolari sugli ultimi istanti del volo. “Per l’amor di Dio, apri la porta!”. Sono le ultime parole del comandante della Germanwings, rivelate dalla scatola nera dell’aereo caduto sulle Alpi.
Lo riferisce la Bild Am Sonntag, secondo cui nella registrazione si sente anche urlare: “Apri questa maledetta porta!”.

 

Milena Castigli: