Un’apertura guardinga quella della Guida suprema iraniana, Ali Khamenei. L’ayatollah, parlando della possibilità di mettere in piedi un dialogo con chi è ritenuto un nemico, non ha del tutto chiuso le porte, affermando che interagire è possibile. Tuttavia, secondo Khamenei non è consigliabile fidarsi. Il che, nell’ottica di colloqui basati su reciproche promesse, appare quantomeno un concetto ombroso.
Khamenei: “Mai fidarsi del nemico”
La Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha affermato che è possibile interagire con “il nemico”, in una dichiarazione interpretata dai media internazionali come un’apertura all’Occidente per un nuovo negoziato sul nucleare. Parlando al presidente Masoud Pezeshkian e ai ministri del nuovo governo, Khamenei ha affermato che è possibile “interagire con il nemico in certe situazioni. Non c’è danno in questo ma non riponete le vostre speranze in loro, non fidatevi del nemico”, riferisce il sito della stessa Guida suprema.
I commenti
Secondo vari media internazionali, il tono utilizzato da Khamenei è simile alle dichiarazioni rilasciate dal leader all’epoca del raggiungimento dell’accordo sul nucleare, noto come Jcpoa, nel 2015, fallito solo tre anni dopo in seguito all’uscita di Washington dal patto, decisa dall’ex presidente americano Donald Trump, e alla ripresa delle attività di arricchimento dell’uranio da parte di Teheran.
I negoziatori
Tra i membri del nuovo governo a cui oggi si è rivolto Khamenei c’erano anche due funzionari che in passato hanno ricoperto il ruolo di negoziatori sul nucleare per Teheran, ovvero il nuovo ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, e il vice presidente per gli Affari strategici, Javad Zarif, mentre i colloqui avviati alla fine del 2021 per rilanciare il patto si trovano da tempo in fase di stallo.
Fonte: Ansa