Anche il vaccino monodose potrebbe richiederne una seconda. E’ quanto emerso in queste ore a proposito del siero messo a punto da Johnson&Johnson, somministrato finora in una sola dose a un milione e mezzo di italiani. Al momento, però, sarebbe in corso un processo di revisione di Fda il quale, quasi certamente, passerà sotto l’egida dell’Agenzia europea del farmaco. Il punto è capire se, per quanto riguarda il vaccino messo a punto dalla società americana, si renderà necessaria una seconda somministrazione. Circostanza che, al momento, è segnalata come altamente probabile. A riferirlo, il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Cts, Franco Locatelli, intervenuto a Che tempo che fa su Rai 3.
Johnson&Johnson, seconda dose possibile
Secondo quanto riferito dal coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, “il vaccino Johnson&Johnson ha ottenuto l’approvazione della somministrazione monodose; in queste ore c’è notizia di una revisione da parte di Fda e forse arriverà anche da Ema, per la somministrazione di una seconda dose con un vaccino mRna. Anche somministrandolo oltre 2 mesi non inficia l’efficacia”. Una notizia che, naturalmente, avrà il suo peso nell’ambito del dibattito sulla campagna vaccinale. Sulla quale, tuttavia, Governo e Cts cercano di concentrare la maggior parte degli sforzi. “Si è partiti con una strategia di convincimento e di persuasione, che ha fatto largamente breccia e ha permeato la coscienza di tanti cittadini. Qualora ve ne fossero le indicazioni e gli estremi si potrebbe arrivare anche a considerare l’obbligo”. Il tutto considerando, come spiegato da Locatelli, che in Italia la situazione appare più favorevole rispetto ad altri Paesi. “Ma tutto questo non è accaduto per caso. E’ frutto di una delle percentuali più alte di soggetti vaccinati nella popolazione vaccinabile e anche perché abbiamo avuto cautela e gradualità nelle riaperture”.
Covid, i dati
Nel frattempo, prosegue il monitoraggio sull’andamento della pandemia. Nelle ultime 24 ore, sono stati 3.725 i test risultati positivi, a fronte di 403.715 eseguiti, fra molecolari e antigenici. Cala il numero delle vittime: 24 rispetto alle 39 di sabato. Il tasso di positività si attesta allo 0,9%, facendo quindi registrare un leggero aumento rispetto alle 24 ore precedenti. Per quanto riguarda le terapie intensive, i pazienti ricoverati sono 341, 3 in più rispetto a sabato. I ricoveri nei reparti ordinari si attestano a 2.473 unità, ovvero 18 unità in più.