Aerei militari russi sono entrati nella zona di identificazione della difesa aerea della Corea del Sud (kadiz) “senza alcun preavviso”, spingendo l’aeronautica di Seul a far decollare i suoi jet. Lo ha riferito il Comando di stato maggiore congiunto sudcoreano, senza fornite dettagli sul numero e sul tipo di aerei russi. La mossa è avvenuta nel mezzo delle tensioni che hanno visto Seul partecipare alle sanzioni internazionali contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina e all’indomani dell’inizio delle maxi manovre militari di Usa e Corea del Sud, fortemente osteggiate da Pyongyang i cui rapporti con la Russia sono diventati stretti.
La denuncia della Corea del Sud
“Il nostro esercito ha adottato le misure tattiche in preparazione contro possibili incidenti”, ha affermato il Comando sudcoreano in una nota rilanciata dalla Yonhap. La zona di difesa in questione non è lo spazio aereo territoriale, ma è quella delineata per invitare gli aerei stranieri a identificarsi per prevenire scontri accidentali, a maggior ragione se militari. L’incursione, tra l’altro, è avvenuta all’indomani del via libera dato da Stati Uniti e Corea del Sud alle loro più grandi esercitazioni militari congiunte dal 2018 di fronte alla crescente minaccia nucleare dalla Corea del Nord. Washington è uno stretto alleato del Paese asiatico, dove sono presenti circa 28.500 soldati Usa a protezione dalle possibili aggressioni di Pyongyang in linea con l’impegno di difesa maturato dalla fine della Guerra di Corea del 1950-53. I due Paesi hanno condotto a lungo esercitazioni militari congiunte definite difensive, mentre la Corea del Nord le considera una prova di un’invasione ai suoi danni. Le manovre “Ulchi Freedom Shield”, questo il nome, hanno segnato la ripresa degli addestramenti su larga scala tra le forze americane e sudcoreane dopo la loro riduzione a causa del periodo di dialogo senza successo con il Nord durante la presidenza di Donald Trump e per la pandemia del Covid-19, segnando anche un fallimento diplomatico nei confronti di Pyongyang. Le incursioni di aerei militari russi e cinesi sono sempre più frequenti nella zona di identificazione aerea di difesa di Corea del Sud e Giappone. La più clamorosa degli ultimi mesi è quella sino-russa dello scorso maggio durante la visita a Tokyo del presidente americano Joe Biden, durante il summit “Quad”, il gruppo informale sulla sicurezza che riunisce Usa, Giappone, India e Australia che si propone di svolgere tra l’altro un ruolo di contenimento di Pechino nell’Indo-Pacifico.