Primo piano

Jacobs, finale col brivido

Il campione olimpico acciuffa la finale dei 100 metri all’ultimo respiro, al termine dell’ultima sessione di semifinale. Nella sua batteria ha fatto registrare il terzo tempo (9.92), poco, decisamente poco per prendersi i primi due posti con vista sulla finale. Il campione è stordito, si accovaccia sui gradoni di Saint Denis in attesa della terza semifinale. La speranza è il ripescaggio. Il suo tempo è buono, ed è il primo tra i non ammessi alla finale. Ce la fa e passa come primo dei ripescati, ma in finale servirà ben altro atteggiamento. Tempi inclementi, almeno al momento: il giamaicano Thompson ha fermato il cronometro su 9-80, l’altro giamaicano Seville 9.81, l’americano Lyles 9.83, poi meglio di lui hanno fatto l’altro americano Kerley (9.84), il sudafricano Simbine (9.87) e il botswano Tebogo (9.91). Marcell parte con il settimo tempo, appunto 9.92, meglio solo dello statunitense Bednarek. Finale difficilissima, anche per la corsia di partenza, ma Marcell deve provarci, cambiare marcia, perché le prime due uscite sono state deficitarie. Ma la finale è altra cosa e cambia tutte le gerarchie. Può farcela, ma servirà il miglior Jacobs.

Intanto si ferma Tamberi in ospedale per un probabile calcolo renale. L’altro protagonista di Tokyo non si arrende, vuole esserci, ci sarà e promette il massimo. Sperando recuperi perché anche la febbre diventa un altro avversario verso la medaglia.

Massimo Ciccognani

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