Bravi, forti e soprattutto squadra. L’Italia del volley torna sul tetto del mondo dopo ventiquattro anni, battendo a casa sua la Polonia vincitrice degli ultimi due Mondiali. Prestazione sontuosa, che spezza il (troppo) lungo digiuno nella competizione iridata e consente ai ragazzi di mister De Giorgi di prendersi letteralmente tutto. Dopo l’Europeo, i giovani d’oro della pallavolo di casa nostra centrano anche il titolo mondiale al termine di una partita iniziata in salita ma portata a casa giocando tre set da favola. Trascinata da Daniele Lavia, Yuri Romanò, Alessandro Micheletto e capitan Simone Giannelli, premiato come miglior giocatore del torneo, l’Italia si tiene stretta una medaglia d’oro che la certificata miglior squadra del mondo. Perché la nostra nazionale, al netto del titolo vinto, in questo momento la migliore lo è davvero.
La giovane Italia
Nel catino rovente di Katowice, casa della fortissima Polonia, gli azzurri patiscono per un momento la fortissima pressione del tifo avversario. Col merito, dopo aver chiuso il primo set 25-22 per i polacchi, di ridimensionare man mano i fischi di scoraggiamento in fischi di paura. I campioni d’Europa reagiscono da squadra e iniziano a macinare gioco. L’Italia riesce a vanificare qualche ricezione da urlo dei polacchi alzando notevolmente il coefficiente di difficoltà delle giocate, rafforzando il muro e giocando alla grande nel servizio. Il secondo set rischia di ammazzare la tenuta psicologica degli azzurri, subito sotto 3-0. De Giorgi richiama tutti, scuote Lavia e compagni e rimette in carreggiata l’atteggiamento in campo. L’Italia si riprende, recupera il +3 della Polonia e chiude il set 25-21.
Due set per la gloria
Il terzo è una gioia per gli occhi. Gli azzurri tengono alla grande per tutto il set, portandosi addirittura sul +4 e gestendo alla grande il netto vantaggio fino a un comodo 25-18 finale. E l’ultimo giro, se possibile, è ancora più bello, ricamato in ogni dettaglio. La Polonia, fra le squadre più forti al mondo, non dà mai la sensazione di poter realmente impensierire gli azzurri. Si chiude a 25-20, con l’Italia che si riprende il tetto del mondo dopo quasi un quarto di secolo e la Polonia, padrona di casa e della coppa per due Mondiali di fila, che alla fine la prende con filosofia. A Katowice suona l’inno di Mameli e a cantare è tutta l’Italia.