Italia, tocca a te

Valentina Giacinti Italia

Genova - amichevole femminile / Italia-Brasile / foto Image Sport nella foto: Valentina Giacinti

L’attesa è finita. Il Mondiale dell’Italdonne, è pronto al decollo. L’esordio domani mattina, alle ore 8 italiane, contro l’Argentina. Prologo questa mattina tra le altre due formazioni del girone, Svezia e Sudafrica, con la vittoria in rimonta (2-1) delle scandinave con gol partita arrivato solo al novantesimo. Calcio d’inizio all’Eden Park di Aucklan, previsti 22mila spettatori (diretta Rai1 a partire dalle 7.30). L’Italia ha completato la preparazione ed è pronta alla sfida. L’obiettivo è migliorare il quarto di finale del 2019 in Francia quando le azzurre vennero eliminate dall’Olanda che poi giocò la finale, persa, contro gli Stati Uniti.

Bertolini: “Obiettivo continuità”

Alla guida delle azzurre, c’è Milena Bertolini che ha già ottenuto un risultato per noi storico, quello di portare per la seconda edizione di fila, l’Italia alla fase finale. Mai successo prima. Su nove edizioni, l’Italia non si è qualificata cinque volte: all’esordio, nel ’91, è arrivata ai quarti, nel ’99 è stata eliminata al primo turno e in Francia, nel 2019, eliminata ai quarti. Solo dieci le calciatrici che hanno preso parte alla spedizione francese di quattro anni fa. La Bertolini ci crede e lancia in orbita le sue azzurre. “Dobbiamo dare continuità al nostro processo di crescita iniziato nel 2019. Rispetto ad altri paesi, siamo un movimento giovane, ma il nostro dovere è far bene per dare linfa al calcio femminile e avvicinare sempre più tifosi. L’esordio? Mi aspetto una partita molto difficile, perché non sarà una partita facile contro le sudamericane che vantano calciatrici brave tecnicamente e caratterialmente sono molto forti. L’importante sarà l’atteggiamento e la fiducia nelle nostre qualità”.

Serviranno testa e gambe, ma l’Italia è cresciuta tanto e ha voglia di dimostrarlo. “Negli ultimi allenamenti abbiamo trovato alcuni accorgimenti per affrontare e mettere in difficoltà le nostre avversarie. Dovremo essere pragmatiche ed essenziali, cercando di fare sempre la cosa migliore e la cosa più semplice, soprattutto sotto porta. L’aspetto emotivo incide molto in queste partite ed è quindi meglio giocare con semplicità”.

Girelli, pasta del capitano

Dieci anni di azzurro per Cristiana Girelli, leader e capitano. Idee chiare e convinzione delle possibilità di espressione di questa Nazionale. “A partire da domani mi aspetto che la squadra faccia vedere quanto mostrato nell’ultimo mese di preparazione. Siamo tutte molto concentrate, ognuna di noi sa benissimo cosa vuol dire essere qui, c’è grande consapevolezza. In questi anni ho vinto con squadre che, prima di qualunque altra qualità, erano un gruppo vero. Il Mondiale 2019 ne è l’esempio più lampante, non c’erano 11 calciatrici ma 23, chi andava in panchina era sempre accanto a noi. Mi aspetto di ritrovare questo spirito perché credo sia fondamentale”.

“Girone tosto”

Di questa nazionale, l’attaccante della Juventus è il simbolo e l’anima: 104 presenze e tanto fosforo in testa. L’Argentina, meglio dirlo subito, non sarà avversario facile. Lo certifica anche la soffertissima vittoria della favorita Svezia che ha sofferto fino al novantesimo per avere ragione del Sudafrica. Per questo il capitano mette in guardia le compagne. “Siamo state inserite in un girone tosto in una competizione altamente competitiva. Quello di domani sarà un match molto importante, anche se non decisivo. Affronteremo una squadra sudamericana, conosciamo il loro carattere e la loro intensità, che abbinata alla tecnica può essere un’arma pericolosissima. Sarà una gara difficile anche dal punto di vista del temperamento, ma ci stiamo preparando bene e speriamo di affrontarla nel modo migliore. Vogliamo vincere, per noi, per il Paese, per la federazione, per i nostri tifosi: seguiteci, so che sarà dura svegliarsi presto ma faremo in modo che ne valga la pena”.

Ore 8 di domani mattina. Sveglia e tutti davanti alla tv. C’è l’Italdonne che vuol vedere la sua stella brillare anche sul cielo neozelandese.

Massimo Ciccognani: