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Italia spogliata

Azzurri mai in partita, dominati dalla Svizzera. Freuler e Vargas portano gli elvetici ai quarti. Azzurri a casa

Attese e speranze vanno a farsi benedire in un tardo pomeriggio di fine giugno. L’Italia torna a casa, lascia Euro 2024, a testa bassa. Perde nettamente l’ottavo contro la Svizzera che al nostro cospetto sembra essere diventata una squadra di galacticos. Tutta colpa nostra, azzurri imbarazzanti, mai in partita, a passeggiare in mezzo al campo e guardare le schegge svizzere sfilargli ai lati. Decidono i gol di Freuler e Vargas. Vittoria meritatissima, l’Italia ha fatto nulla per meritarsi un pomeriggio di gloria.

Così in campo

E’ il momento di Svizzera-Italia, la partita della rivincita azzurra. Tanti italiani in campo nella formazione di Yakin che si dispone 3-4-3: tra i pali c’è Sommer, davanti a lui Schär, Akanji, Rodriguez. In mezzo la qualità di Xhaka, Freuler, Ndoye e Aebischer. Davanti Embolo punta centrale, con a supporto Vargas e Rieder. Quattro cambi per Spalletti che ritorna alla difesa a quattro: dietro, davanti a Donnarumma, c’è Mancini con il recuperato Bastoni, Di Lorenzo e Darmian esterni. In mezzo, accanto a Barella, altre due novità, Fagioli e Cristante, mentre davanti operano Chiesa ed El Shaarawy (quarta novità) alle spalle di Scamacca. Arbitra il polacco Marciniak.

Italia in difficoltà, sblocca Freuler

Poca Italia, tanta Svizzera, e non è aria di andare in paradiso, con gli elvetici avanti per effetto del gol di Remo Freuler poco dopo la mezz’ora, bravo ad agganciare in area un pallone da sinistra e di prima intenzione bruciare Donnarumma. Capita ancora, Italia svagata e slegata. In campo nei primi quarantacinque minuti, solo la Svizzera, brava a monetizzare la supremazia in mezzo al campo. Spalletti aveva chiesto ben altro, non si è visto, con gli azzurri incapaci di uscire palla al piede. Soliti passaggi sbagliati, che hanno fatto sorridere gli svizzeri che oltre al gol hanno avuto un altro paio di occasioni per colpire. Prima con Embolo, scattato sul filo del fuorigioco, bravo Donnarumma, ancora lui a metterci una pezza. E poi ancora il portiere del Psg, a sventare una punizione di Rieder, evitando il 2-0. Italia male, male, male.

Raddoppia Vargas

Alla ripresa c’è Zaccagni al posto di El Shaarawy. Manco si inizia e il calvario continua, con Vargas che dal vertice sinistro dell’area azzurra, ha tutto il tempo per controllare il pallone e indirizzarlo all’angolino dove Donnarumma non può arrivare: 2-0 dopo sessanta secondi. Adesso è durissima, lo era prima, figuriamoci ora. Neppure il doppio svantaggio scuote gli azzurri, incapaci di far partire una sola azione degna di tal nome. Passaggi sbagliati che manco all’oratorio dove pure qualcuno se sapeva dare due calci al pallone potevi anche trovarlo. L’Italia fa flanella, Spalletti sconsolato su e giù per l’area tecnica. La Svizzera ci irride, noi incapace di reagire. Spalletti toglie Barella per inserire Retegui e Italia adesso 4-4-2. Ma comandano sempre primi, primi sul pallone, non è aria. L’Italia non pressa, non sa uscire palla al piede dalla propria area, perde palloni su palloni, per la Svizzera controllare è gioco da ragazzi. Sommer, spettatore non pagante. Fuori Cristante, dentro Pellegrini. Italia sulla gambe, mentre la Svizzera prova a piazzare il colpo del definitivo ko. Dentro Frattesi per Fagioli, cinque alla fine, cambia nulla. Svizzera a palleggiare in attesa del fischio finale. E quando Marciniak fischia tre volte, è festa rossa, in campo e sugli spalti. Per noi, un tardo pomeriggio di dolore.

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