Primo piano

Italia in naftalina

Troppo insipida per essere la vera Italia. Con la Turchia a Bologna s’è visto poco e altrettante poche indicazioni sono arrivate per Luciano Spalletti. Colpa delle gambe imballate, sicuramente, ma l’Italia è apparsa da subito lenta e troppo prevedibile. A referto solo un palo colpito da Cristante, per il resto s’è visto veramente poco.

Atteggiamento speculare

Prima delle due amichevoli azzurre prima di Euro 2024. Al Dall’Ara di Bologna, si gioca Italia-Turchia, test che va al di là della semplice amichevole perché dallo stesso si attende molto il Ct Luciano Spalletti. L’Italia e la Tirchia del nostro Vincenzo Montella, in campo a specchio, entrambe schierate 4-2-3-1. Negli azzurri, vanno in tribuna Barella, Scamacca e Provedel. Tra i pali c’è Vicario, davanti a lui Mancini e Bastoni, sugli esterni Di Lorenzo e Dimarco. Intermedi Jorginho e Cristante. Retegui è la punta di riferimento con alle spalle Chiesa e Orsolini che gioca in casa, e Pellegrini in veste di trequartista. Montella schiera la sua Turchia con Altay tra i pali, Ayhan e Kabak centrali, il romanista Celik e Muldur esterni. Intermedi davanti alla difesa Bardakci e Aydin. Ylmaz di punta, con a sostegno Yildiz, Calhanoglu e Yazici. Al Dall’Ara arbitra l’austriaco Gishamer.

Italia lenta e prevedibile

Un primo tempo niente affatto brillante. Spalletti detta le regole ma l’Italia in campo fa flanella. Lenta e prevedibile, non tira quasi mai in porta e nella prima frazione porta a referto solo un palo colpito da Cristante, con il portiere turco Bayindir mai chiamato in causa. Probabile che il modulo (4-2-3-1) sia quello con il quale esordirà contro l’Albania il 15 giugno, possesso palla buono (quasi 60%), ma l’azione non è mai ripartita con i tempi giusti. Turchia mai presa in velocità, cosa che invece hanno fatto i nostri avversari, più dinamici anche nel movimento senza palla. Ci ha provato la formazione di Montella con le percussioni del baby Yildiz, ma senza mai graffiare. Occasioni da gol pari allo zero, nato solo da palle inattive, come quando Pellegrini ha sfiorato il gol direttamente con un piazzato dal limite. A divorarsi il gol è stato invece Yilmaz che di testa ha corretto un angolo di Calhanoglu, ma mira sbagliata. Cristante si è messo in proprio, ha recuperato un buon pallone sulla trequarti ed è andato via in velocità, bel centro con Chiesa che ha spedito in curva. L’unica vera occasione per l’Italia è arrivata nei minuti di recupero ed è stata a tine giallorosse romaniste: angolo di Pellegrini con Cristante, non fortunato, che ha centrato il palo. A gambe non ci siamo, ma è probabile abbia inciso la preparazione, per il resto gioco troppo lento. Piove sul bagnato per la Turchia che allo scadere ha perso Kabak per infortunio al ginocchio, dentro Demiral.

Tanta noia

Alla ripresa, fuori Chiesa e Orsolini, dentro Cambiaso e Zaccagni, mentre la Turchia ha inserito prima Omur poi Kokcu per Yazici e Aydin. L’Italia riparte forte, con una bella girata di retegui, poi Vicario chiude bene su Yilmaz e occasionissima per gli azzurri con la pennellata di Pellegrini, Retegui ci prova in sforbiciata, ma la mira è da dimenticare. Altro cambio nell’Italia, fuori Jorginho, dentro Fagioli. Ancora cambio, doppio per i turchi che richiamano Celik e Ayhan, dentro Ozkacar e Ozdemir, mentre Spalletti richiama Retegui e Pellegrini per inserire Raspadori e Frattesi. Centro di Bastoni che attraversa tutta l’area, ci prova a controllare Cambiaso ma si porta la palla sul fondo. Partita che non decolla e siamo a dieci dalla fine. Squadre allungate e rapidi capovolgimenti di fronte. Fuori Dimarco, dentro Calafiori accolto da un’ovazione del suo stadio: per il bolognese è l’esordio in maglia azzurra. Tre di Recupero, ma dopo novanta minuti così, non potevano sortire altri effetti.

Massimo Ciccognani

Recent Posts

Santa Berta di Blangy: ecco come ha vissuto

Santa Berta di Blangy, Badessa benedettina, Francia, 640 ca.- Blangy (Francia), 725 Figlia del conte…

4 Luglio 2024

Nel segno del Papa buono: Giovanni XXIII in mostra

La memoria come lascito del pontificato di papa Giovanni. A dieci anni dalla canonizzazione di…

4 Luglio 2024

Nuovi volti della povertà. Identikit-indigenti

La povertà ha nuovi profili di disagio sociale. L'identikit dell'indigenza emerge dal rapporto della Caritas…

4 Luglio 2024

L’importanza di offrire sempre migliori strumenti educativi ai giovani

Nel tempo storico che stiamo vivendo, connotato da grandi e veloci cambiamenti sociali ed economici,…

4 Luglio 2024

Diritto alla casa e prossimità, l’esempio di Mantova

Il diritto all’abitare gioca un ruolo fondamentale nella definizione delle disuguaglianze sociali. Chi, infatti, è…

4 Luglio 2024

Un monito agli “analfabeti” della democrazia

Due sono gli elementi del discorso: il tema e l’uditorio. Ecco allora che quanto detto…

4 Luglio 2024