Italia, cuore e coraggio

Qualificazione centrata con merito. Da domani al lavoro in vista della Svizzera

foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Italia

Una vittoria, una sconfitta, un pareggio, quello di ieri sera contro la Croazia. Missione compiuta. Sgombriamo il campo da facili illazioni: la qualificazione è assolutamente meritata, arrivata all’ottavo di recupero, ma fortemente voluta da una squadra, quella azzurra, che ha stretto i croati nella propria metà campo negli ultimi venti minuti. Il gol era nell’aria e la dimostrazione che questa Italia voleva gli ottavi, è tutta nell’azione che ha portato al gol, dettata da Riccardo Calafiori che solo pochi secondi prima aveva preso il giallo che gli impedirà di giocare agli ottavi. Il suo assist al bacio per Zaccagni ha dimostrato la personalità di questo ragazzino che Spalletti ha avuto il coraggio di schierare sin dal primo giorno, ripagato da prestazioni sontuose. Non siamo i più belli, ma ci siamo anche noi.

Il gruppo B, era stato considerato dopo il sorteggio di Amburgo, il girone della morte, per via della presenza di Spagna e Croazia oltre che di quell’Albania, mina vagante di questo gruppo. E l’Italia lo ha superato. Se il pari al minuto 98 della Germania contro la Svizzera, è stato etichettato come il gol del carattere, non possiamo pensare che quello azzurro sia il gol della fortuna. Contro la Croazia Bastoni ha sfiorato in due occasioni il vantaggio, nel finale l’intraprendenza dei subentrati ha schiacciato la Croazia. Si chiama carattere anche il nostro e non mettiamolo in dubbio.

Avendo visto tante partite di questo Euro 2024, possiamo asserire che solo due squadre finora si sono espresse sopra le altre. La meravigliosa Spagna di De la Fuente e il Portogallo di Martinez. Qualità, bel gioco, ne fanno due complessi votati ad arrivare fino in fondo. Le altre si sono mosse a corrente alternata, dalla Germania che ha catturato il pari contro la Svizzera al minuto 98, esattamente come noi, alla stessa Inghilterra che solo stasera contro la Slovenia può firmare la qualificazione. Per non parlare della Francia, fatta di tanti talenti che non sempre sono apparsi squadra.

Noi siamo l’Italia, con i nostri limiti, i nostri difetti, quell’incredibile leggerezza dell’essere che anche ieri sera ha rischiato di far saltare il banco, quegli errori che hanno premiato il gol croato e che neanche Spalletti riesce a spiegarsi.

Ma andiamo avanti, vogliosi di continuare a volare alto sui cieli di Germania, consapevoli di non essere i più bravi, ma neppure gli ultimi della classe. Coraggio, determinazione, cuore, non ci fanno difetto. Non siamo venuti al ballo d’Europa con l’abito migliore, ma non sempre l’abito fa il monaco. Prendiamoci e apprezziamo questa Italia. Ogni risultato che arriva è un miracolo sportivo. Adesso la Svizzera, che rievoca cattivi ricordi, per averci sbattuto fuori due volte dal mondiale. Sarebbe il caso di riprenderci qualcosa. Magari con gli interessi. E poi sognare non costa proprio nulla.