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Supplementari di gloria: Italia ai quarti

A Londra battuta l’Austria nell’overtime. La decidono i subentrati Chiesa e Pessina. Venerdì prossimo a Monaco di Baviera, sfida alla vincente di Belgio-Portogallo

Entrare in corsa e cambiare la storia di una partita rognosa. L’Italia batte l’Austria e vola ai quarti, ma quanta fatica. La decidono nei supplementari i gol di Chiesa e Pessina. Strana partita, con l’Italia che la domina nella prima frazione ma senza graffiare. A referto un incrocio dei pali firmato Immobile. Soffre nella ripresa, con l’Austria che prende coraggio e l’Italia corre anche qualche rischio. Ma la partita non decolla. Si va ai supplementari e bastano i primi quindici minuti per fare festa. Come detto con i gol di Chiesa e Pessina. Avanti tutta Italia. Domani gli Azzurri conosceranno la prossima avversaria che uscirà dalla sfida di Siviglia tra Belgio e Portogallo.

Gioca Verratti

Nessuna sorpresa all’annuncio delle formazione, con Mancini che conferma quelle che erano state le indicazioni della vigilia. Dentro Verratti per Locatelli. Era questo l’unico dubbio. Per il testo, solito 4-3-3 con Donnarumma tra i pali, Di Lorenzo e Spinazzola esterni, Bonucci e Acerbi centrali. In mezzo Barella, Jorginho e Verratti, mentre in prima linea Berardi e Insigne a supporto di Ciro Immobile.

Confermata anche la formazione degli austriaci: 4-2-3-1 per il tecnico Foda che presenta Bachmann tra i pali, Laoner, Dragovic, Hinteregger e Alaba nei quattro di difesa. Schlager e Laimer intemedi, Baumgartner, Grillitsch e Sabitzer a sostegno di Arnautovic, unica punta. A dirigerla, chiamato l’inglese Anthony Taylor, il fischietto che per primo si è reso conto della gravità del malore occorso a Eriksen e chiamato subito i sanitari in campo.

A Wembley, gli spettatori sono 25mila di cui 1200 italiani: sono i residenti in Inghilterra, gli unici che potevano avere accesso senza restrizioni di quarantena dovuti alla variante Delta che incute non poco timore tra i britannici.

Dominio assoluto, Immobile si ferma sul palo

Parte forte l’Italia. I ritmi sono alti, perché neppure l’Austria si risparmia anche se è costretta da subito sulla difensiva, affidando a qualche controgioco, le poche occasioni per farsi vedere dalle parti di Donnarumma che passa altri 45’ da spettatore non pagante. Italia aggressiva, Austria che prova solo a bloccare sul nascere le folate azzurre. Il tema è quello che si conosce, l’Italia sfrutta le fasce, in particolare sfonda bene a sinistra dove Spinazzola si conferma imprendibile, ma quando conclude  col mancino, poteva fare decisamente meglio. Austria compatta, spazi non è così facile da trovarli, ma l’Italia c’è. Spinazzola fa ancora il vuoto sulla mancina, la mette in mezzo dove arriva a rimorchio Barella che colpisce di collo esterno e Bachmann si salva coi piedi. Ogni tanto esce fuori l’Austria, ci prova Arnautovic, conclusione alta.

L’Italia tiene in mano il boccino del gioco, ma l’imprecisione la fa da padrone. Stenta davanti l’Italia che non trova guizzi. Immobile ci prova da fuori, destro improvviso dai 25 metri, palla che centra in pieno l’incrocio dei pali. Sfortunato Immobile. Tutto qui il primo tempo. Meglio l’Italia, che fa partita ma non graffia. Austria compatta, Alaba è un grande acquisto per il Real Madrid, fa le cose migliori e si vede lontano un miglio che ha classe e tanta qualità. Ma da solo predica nel deserto, soprattutto perché l’Italia gioca decisamente meglio. E all’intervallo, agli azzurri, è mancato solo il gol.

Il Var salva l’Italia

Si riparte con le stesse credenziali, ovvero con l’Italia a fare la partita. Ma l’Austria c’è, non molla e in avvio fa salire un paio di brividi sulla schiena azzurra. Prima una folata di Arnautovic che lascia sul posto Bonucci, Acerbi lo rallenta e calcia fuori. Poi Alaba calcia fuori una punizione dal limite e l’Austria. L’Italia pecca di precisione, così Insigne si inserisce con i tempi giusti ma sbaglia l’appoggio per Berardi. Austriaci molto fallosi, Taylor lascia giocare troppo. La frenesia gioca un brutto scherzo all’Italia, mentre l’Austria comincia a farsi vedere con insistenza dalle parti di Donnarumma. Ora l’Italia rischia tanto che arriva il guizzo austriaco. Alaba salta più alto di Di Lorenzo e fa da sponda per Arnautovic che di testa insacca. Tutto fermo, c’è il check Var, minuti interminabili, poi l’urlo liberatorio: offside e gol annullato, ma che rischio per l’Italia che adesso deve svegliarsi.

Tanto fumo e poco arrosto

Mancini rimodula il centrocampo, ed inserisce Locatelli e Pessina per Verratti e Barella. C’è da cambiare marcia. Troppo lungo il suggerimento per Immobile, Mancini non è soddisfatto.  Ancor di più quando vede Insigne allargare troppo il destro da buona posizione. L’Italia adesso fatica e l’Austria prende campo. Squadre stanche, Immobile continua a perdere palloni e la squadra di Mancini si allunga. Meno di dieci alla fine. Spinazzola sfonda ancora, la mette in mezzo, Berardi in mezza rovesciata manda alto. Altro doppio cambio: fuori Immobile e Berardi per Belotti e Chiesa.

Il cronometro scorre, serve un guizzo per risolverla, facendo attenzione a  non offrire agli austriaci il destro per offendere. Di Lorenzo si fa uccellare da Alaba per fortuna rimpallato. Ma quanti rischi sta prendendo adesso l’Italia. Due alla fine, supplementari in vista con Foda che inserisce Schopf al posto di Baugartner. Cinque di recupero. Sale l’incitamento dei nostri connazionali. Punizione dal vertice destro dell’area austriaca al tramonto del match. Succede nulla. E si va all’overtime.

Chiesa e Pessina cambiano la storia

La prima occasione capita sui piedi di Chiesa, dopo un bel lavoro di Belotti, ma senza fortuna. E’ ispirato lo juventino e a stretto giro firma il vantaggio che sa tanto di liberazione. Spinazzola allarga proprio per l’esterno bianconero che prima controlla di testa, elude il ritorno di un difensori con un dribbling secco e col sinistro la mette dentro. Spettacolare. Ed esplode Wembey. Gol proprio sotto il settore occupato dai tantissimi tifosi azzurri. E’ il minuto 95. Sorride anche Mancini. Era ora. Italia in vantaggio.

Gran punizione di Insigne dal limite destinata all’incrocio, Bachmann va a togliere la ragnatela e salva l’Austria. Per poco, perché l’Italia insiste e prima della fine del primo supplementare, trova il raddoppio. Insigne lavora un pallone per Acerbi che appoggia a rimorchio per Pessina che entra in area coi tempi giusti, gran diagonale di sinistro e la rete si gonfia ancora: 2-0.

Kalajdzic la riapre

Il secondo supplementare è un monologo azzurro anche se l’Austria non intende mollare. Dentro Cristante per Insigne, ma al minuto 113, l’Austria la riapre.  E infatti trova il gol del 2-1 al minuto 113, ovvero a sette dalla fine dei giochi, con Kalajdzic che di testa beffa la retroguardia azzurra, mentre Chiesa sfiora con un pallonetto il 3-1. Vince l’Italia: imbattibilità da record che sale a trentuno partite, mentre arriva anche la dodicesima vittoria consecutiva. Peccato per il gol subito che interrompe l’imbattibilità al minuto 1168. E adesso missione Monaco con i quarti di finale.

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