Nella data in cui si celebra il Giorno dell’indipendenza, si allunga la striscia di attacchi nelle città israeliane, che proseguono da alcune settimane. Tre persone sono morte oggi a Elad, nel centro di Israele, per mano di due responsabili, secondo fonti della polizia. Gli Stati Uniti hanno condannato l’accaduto, mentre Hamas, l’organizzazione islamista palestinese, spiega quanto successo con “la collera palestinese per i ripetuti attacchi dei suoi occupanti”.
Il bilancio
Sono tre i morti dell’attacco avvenuto stasera a Elad, è il bilancio provvisorio riferito dalla tv pubblica. Le autorità hanno chiesto alla popolazione di restare in casa.
Gli autori
La polizia ha detto che i protagonisti dell’attacco nella cittadina a prevalenza ortodossa a ridosso della Cisgiordania sono due. Secondo la stessa fonte, riporta Ansa, l’episodio – verificatosi in vari punti della cittadina – è avvenuto sia con armi da fuoco sia con una scure o un grande coltello. Sono stati istituiti posti di blocco nella zona e lungo la line di demarcazione con la Cisgiordania. Le forze di sicurezza hanno avviato le ricerche degli assalitori, di cui almeno uno si sarebbe allontanato con un furgoncino bianco.
La condanna degli Stati Uniti
“Condanniamo con forza l’ultimo di una serie di terribili attacchi terroristici che hanno sconvolto Israele di recente”, ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, in un briefing con la stampa a proposito della notizia di un attacco a Elad. “Ribadiamo il nostro sostegno all’alleato israeliano e alla sua sicurezza”, ha detto ancora il portavoce del dipartimento di Stato.
Hamas
Hamas saluta gli autori degli attacchi di oggi a Elad. “Quella operazione – ha affermato il portavoce Hazem Kassem – è una conseguenza della collera palestinese per i ripetuti attacchi degli occupanti, delle loro istituzioni e dei loro coloni contro la moschea al-Aqsa” di Gerusalemme, dove anche oggi si sono verificati incidenti. “Il popolo palestinese – ha aggiunto – è determinato a difendere i suoi luoghi santi. Ogni profanazione della moschea va sempre essere punita”. Nei giorni scorsi il leader di Hamas Yihia Sinwar aveva fatto appello ai palestinesi ad impugnare le armi per “difendere al-Aqsa”.
Notizia in aggiornamento