Israele non si ferma: “Avanti anche senza sostegno internazionale”

Con o senza sostegno, Israele continuerà a perseguire la sua strategia contro Hamas. Intanto, Regno Unito e Usa annunciano nuove sanzioni contro il gruppo palestinese

Israele Hamas
Foto di Levi Meir Clancy su Unsplash

Nessuna tregua, né sospensione delle operazioni militari: Israele tira dritto nella sua strategia contro Hamas, anche se dovesse mancare l’appoggio dei partner internazionali.

Israele, avanti contro Hamas

“Israele continuerà la guerra contro Hamas con o senza il sostegno internazionale“: lo ha detto il ministro degli Esteri Eli Cohen, secondo quanto riportano i media israeliani. “Un cessate il fuoco nella fase attuale è un regalo all’organizzazione terroristica Hamas e le consentirà di ritornare e minacciare i residenti di Israele”, ha aggiunto all’indomani dal voto schiacciante all’Assemblea generale dell’Onu in favore di una tregua a Gaza.

Usa e Uk: nuove sanzioni ad Hamas

Regno Unito e Usa hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro Hamas e la Jihad Islamica in risposta agli attacchi a Israele del 7 ottobre scorso e sullo sfondo dell’azione militare israeliana tuttora in corso nella Striscia di Gaza. L’obiettivo, sostiene il Foreign Office citando una dichiarazione del ministro degli Esteri britannico David Cameron, è quello di combattere “il terrorismo” e contribuire a far sì che “Hamas non abbia futuro a Gaza” e non riceva fondi dall’estero.

Sette persone nel mirino

Londra ha in particolare inserito nella sua lista dei sanzionati – con congelamento di ogni asset individuabile e divieto di viaggio nel Regno – sette individui. Si tratta di dirigenti storici del braccio politico di Hamas come Mahmoud Zahar (uno dei cofondatori del movimento) o Maher Obeid, entrambi basati nella Striscia, e ancora di Ali Baraka, capo delle relazioni esterne con base in Libano; nonché di tre presunti finanziatori, Khaled Chouman e Rida Ali Khamis, pure residenti in Libano, e Aiman Ahmad Al Duwaik, che si trova in Algeria; e infine di Akram al-Ajouri, vicesegretario generale della Jihad Islamica alleata di Hamas e capo delle Brigate Al Quds (ala militare della stessa Jihad), residente in Siria.

Fonte: Ansa