L’esercito israeliano varca i confini di Gaza City. Il premier Netanyahu parla di “operazione al culmine” ma nega la fornitura di carburante agli ospedali cittadini se questo dovesse terminare. Intanto l’Ong Ciss rassicura sugli italiani usciti dalla Striscia: “In Italia entro 24 ore”. Poche ore fa, riaperto il valico di Rafah.
Israele, l’esercito a Gaza
“Le nostre forze sono nel cuore del nord della Striscia, dentro Gaza City, circondandola e approfondendo l’operazione”. Lo ha detto il capo di Stato maggiore Herzi Halevi.
“Siamo al culmine della campagna, abbiamo già raggiunto successi impressionanti, siamo già oltre gli ingressi di Gaza City e andiamo avanti”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando ai soldati. “Abbiamo anche perdite dolorose ma come mi ha detto uno dei combattenti ‘niente ci fermerà’. Faccio appello alle persone non coinvolte ad uscire e andare a sud, perché noi non ci fermeremo dall’eliminare i terroristi di Hamas”.
Ospedali senza carburante
L’ufficio di Benyamin Netanyahu ha precisato di non aver approvato il trasferimento di carburante agli ospedali di Gaza se questo dovesse finire, come annunciato invece dal capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi. Secondo stime Usa, Hamas trattiene circa il 40% dei 500.000 litri di benzina che sono a Gaza.
La testimonianza
“È un sollievo perché la situazione a Gaza è stata davvero difficile, ma sono molto preoccupata per il resto del team e per la popolazione. Dopo aver lavorato lì per mesi e aver vissuto in prima persona questa terribile crisi, io e i miei colleghi abbiamo una visione chiara della risposta umanitaria che deve essere attivata con urgenza”. Così la cooperante italiana Maya Papotti di Azione contro la Fame, una delle volontarie italiane uscite ieri da Gaza.
L’Ong: “In Italia entro 24 ore”
Arriveranno in Italia entro le prossime 24 ore i quattro italiani usciti ieri da Gaza e che attualmente si trovano in una struttura del Cairo messa a disposizione dalla nostra ambasciata. Lo dice Sergio Cipolla, a capo della Ong Ciss che ha sede a Palermo. “I tempi del ritorno non sono stati ancora ufficialmente comunicati – spiega – ma ci hanno fatto capire che sono questi”. Uno degli operatori umanitari usciti da Gaza, Jacopo Intini, abruzzese, lavora per il Ciss, insieme alla moglie palestinese Amala Khayan, che arriverà in Italia insieme al marito.
Fonte: Ansa