Le isole vulnerabili del Pacifico hanno chiesto oggi un’azione globale “urgente e immediata” sul cambiamento climatico, sottolineando al contempo l’impegno per la democrazia e l’ordine internazionale “basato sulle regole” di fronte alla crescente influenza regionale cinese.
In occasione di un importante vertice nella capitale delle Fiji, Suva, i leader delle isole hanno avvertito che il tempo sta per scadere per evitare gli “scenari peggiori” che vedrebbero i loro Paesi – molti dei quali si trovano appena sopra il livello del mare – sommersi o resi inabitabili da tempeste sempre più violente.
L’arcipelago delle Fiji: bello e delicato
Le Figi sono uno Stato insulare dell’Oceania che sorge sull’arcipelago omonimo, situato all’incirca a metà strada tra Vanuatu e Tonga; rappresenta quindi una sorta di crocevia nel Pacifico sud-occidentale e una nota meta turistica.
L’arcipelago è composto da 322 isole, di cui 106 abitate, e 522 piccoli isolotti, disposti intorno al mar di Koro. Le due isole più importanti sono Viti Levu e Vanua Levu. Le isole sono montuose, con cime alte fino a 1 300 metri, e coperte da fitta foresta tropicale. Viti Levu ospita la capitale, Suva, ed è la residenza di circa tre quarti della popolazione.
Il clima è subtropicale, caldo e umido, con precipitazioni frequenti soprattutto tra novembre e aprile concentrate sui versanti orientale e sudorientale, maggiormente esposti agli alisei. Molto particolari le differenze di clima presenti nel paese: mentre le parti occidentali sono più calde e secche, le zone orientali sono umide e caratterizzate da acquazzoni improvvisi e molto più frequenti che nelle altre zone del paese. Questo le rende vulnerabili ai cambiamenti climatici con acquazoni sempre più intensi e frequenti.