L’avanzata delle truppe governative a Mosul avrebbe spinto Abu Bakr al-Baghdadi ad ammettere la sconfitta dell’Isis in Iraq. Il condizionale è d’obbligo, visto che non è chiaro se il messaggio del Califfo nero sia stato diffuso con una registrazione inviata alle milizie oppure, come riportato dalla tv Alsumaria, sia stato affidato ai predicatori “dignitari” del sedicente Stato Islamico.
Il messaggio
Nel suo proclama al-Baghdadi avrebbe anche ordinato ai suoi seguaci di nascondersi o fuggire. Non mancherebbero, in ogni caso, le minacce: il leader supremo del Daesh avrebbe, infatti, ordinato ai foreign fighter di ritornare nei loro Paesi di origine e di farsi esplodere in attentati con la promessa delle “72 vergini nel Paradiso”. Nonostante l’imminente disfatta in Iraq, poi, il leader supremo del Daesh avrebbe invitato i lupi solitari a colpire l’esercito di Baghdad e avrebbe rivelato di aver nominato un suo successore, affinché la guerra del Califfato vada avanti anche dopo la sua morte.
La battaglia continua
Intanto l’esercito iracheno ha proseguito nella sua avanzata nell’ovest di Mosul. Secondo fonti militari i soldati si stanno avvicinando al compound dei principali edifici governativi. Reparti speciali delle forze antiterrorismo hanno attaccato questa mattina il quartiere di Wadi Hajar, sul fianco sud del settore occidentale della città, dove sono in corso intensi combattimenti con le milizie dell’Isis. Il generale Thamir al Hussaini, comandante delle forze di intervento rapido della polizia federale, ha affermato che i suoi uomini stanno combattendo a circa 800 metri di distanza dal compound governativo, ancora nelle mani dello Stato islamico. Nella vicina Siria invece l’esercito di Damasco e le truppe alleate hanno liberato la Cittadella storica di Palmira dai miliziani dell’Isis, ha fatto sapere una fonte ben informata sul posto. “L’esercito ha il controllo della Cittadella di Palmira e di una catena montuosa a sud-ovest. Adesso ci stiamo preparando all’assalto alla città”, ha aggiunto la fonte.