Controlli a tappeto sulle spiagge libere di Ischia. Un’operazione congiunta della Guardia Costiera e della Polizia Municipale, infatti, ha rimosso un intero furgone di ombrelloni, sdraio e altri oggetti utilizzati sul litorale, nei tratti non appartenenti agli stabilimenti, come “segnaposto”. Una strategia volta a evitare di cercare, ogni giorno, un posto libero come gli altri bagnanti ma non concessa dalle norme comunali.
Ischia, stretta anti-furbetti
Pugno di ferro, a Ischia, contro i furbetti dell’ombrellone, quei bagnanti, cioè, che pensano di accaparrarsi un posto sulla spiaggia libera per tutta la vacanza occupando lo spazio con sdraio, parasole, paperelle e mercanzia varia: chi l’ha fatto, stamattina non ha trovato più nulla. A Ischia Porto, infatti, la Guardia Costiera e la Polizia Municipale hanno passato al setaccio gli arenili pubblici proprio a caccia degli ombrelloni installati abusivamente.
L’operazione
L’operazione congiunta è stata organizzata per reprimere quello che viene definito un “malcostume estivo diffuso”, quello – appunto – dei bagnanti che si stabiliscono per settimane sulle spiagge libere in barba alle ordinanze comunali che impongono di mantenere liberi gli arenili pubblici dal tramonto all’alba. I furbetti, invece, finita la loro giornata di mare, piantano gli ombrelloni sulla porzione preferita di spiaggia lasciandovi a mò di segnaposto anche lettini, sdraio, sedie e tutto ciò che può servire a ‘marcare il territorio’ e tenere lontani gli altri bagnanti.
Controllo a tappeto
Gli uomini del tenente di vascello Magi e della comandante Romano stamane hanno controllato le spiagge libere del comune isolano capoluogo nelle zone di San Pietro e della Mandra sequestrando alla fine un intero furgone di attrezzature da spiaggia abusive, lasciate sugli arenili durante la notte senza però alcun diritto o concessione. Una brutta sorpresa per i furbetti che dovranno quindi da oggi trovarsi uno spazio libero sul bagnasciuga, come tutti e come impongono d’altronde le norme comunali emanate proprio per evitare privilegi balneari sui tratti di arenile pubblico.
Fonte: Ansa