Nel 2027 la Coreea del Sud ospiterà la prossima Giornata mondiale della Gioventù. Lo ha annunciato Papa Francesco al termine della Santa Messa celebrata a Parco Tejo a Lisbona, dove si trova per la Gmg 2023, prima di recitare l’Angelus. Il Pontefice, inoltre, ha invitato tutti i pellegrini a Roma nel 2025 per celebrare il Giubileo dei Giovani.
Le parole di Papa Francesco prima dell’Angelus
“Cari fratelli e sorelle, una parola è risuonata tante volte in questi giorni: ‘grazie’, o meglio, ‘obrigado’. È bello quanto ci ha appena detto il Patriarca di Lisbona, ovvero che obrigado non esprime solo gratitudine per ciò che si è ricevuto, ma anche il desiderio di ricambiare il bene. Tutti, in questo evento di grazia, abbiamo ricevuto e ora il Signore ci fa sentire il bisogno, tornando a casa, di condividere e donare a nostra volta, testimoniando, con gioia e gratuità, il bene che Dio ci ha messo nel cuore. Prima però di inviarvi vorrei dire anch’io obrigado. Anzitutto al Cardinale Clemente, e con Lui alla Chiesa e all’intero popolo portoghese! Obrigado al Signor Presidente, che ci ha accompagnato negli eventi di questi giorni; alle Istituzioni nazionali e locali per il sostegno e l’assistenza forniti; ai Vescovi, ai sacerdoti, ai consacrati e ai laici; e obrigado a te, Lisbona, che rimarrai nella memoria di questi giovani come “casa di fraternità” e “città di sogni”! Tanta gratitudine esprimo poi al Cardinal Farrell e a coloro che hanno preparato queste Giornate, così come a quanti le hanno accompagnate con la preghiera. Obrigado ai volontari, ai quali va l’applauso di tutti per il grande servizio svolto! Un ringraziamento speciale a chi ha vegliato sulla GMG dall’alto, cioè ai Santi patroni dell’evento: uno su tutti, Giovanni Paolo II, che ha dato vita alle Giornate Mondiali della Gioventù. E obrigado a tutti voi, cari giovani! Dio vede tutto il bene che siete, Lui solo conosce quello che ha seminato nei vostri cuori. Per favore, custoditelo con cura. Vorrei dirvi: fatene memoria, fissate nella mente i momenti più belli. Poi, quando arriverà qualche inevitabile momento di fatica e scoraggiamento, e magari la tentazione di fermarvi nel cammino o di chiudervi in voi stessi, ravvivate le esperienze e la grazia di questi giorni, perché – non dimenticatelo mai – questa è la realtà, questo siete voi: il santo Popolo di Dio che cammina nella gioia del Vangelo! Desidero anche inviare un saluto ai giovani che non hanno potuto essere qui, ma hanno partecipato a iniziative organizzate nei loro Paesi dalle Conferenze episcopali e dalle Diocesi; penso, ad esempio, ai fratelli e alle sorelle subsahariani riuniti a Tangeri. In particolare, accompagniamo con il pensiero e con la preghiera coloro che non sono potuti venire a causa di conflitti e di guerre. Nel mondo sono tante. Pensando a questo continente, provo grande dolore per la cara Ucraina, che continua a soffrire molto. Amici, permettete a me, anziano, di condividere con voi giovani un sogno che porto dentro: è il sogno della pace, il sogno di giovani che pregano per la pace, vivono in pace e costruiscono un avvenire di pace. Attraverso l’Angelus mettiamo nelle mani di Maria, Regina della pace, il futuro dell’umanità. E, tornando a casa, continuate, per favore a pregare per la pace. Voi siete un segno di pace per il mondo, una testimonianza di come le nazionalità, le lingue e le storie possono unire anziché dividere. Siete la speranza di un mondo diverso. Grazie di questo. Avanti! Un ultimo obrigado, quello più grande. Lo rivolgiamo a due persone speciali, ai protagonisti principali di questo incontro. Sono stati qui con noi, ma sono sempre con noi, non perdono di vista le nostre vite e le amano come nessun altro: obrigado a Te, Signore Gesù; obrigado a te, Madre nostra Maria, ti preghiamo con gioia”.