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Iraq, 12 morti in scontri armati a Baghdad

I disordini, con decine di feriti, si concentrano nella Zona verde della capitale, dove si trovano le sedi delle istituzioni nazionali e delle organizzazioni internazionali

E’ di 12 morti e decine di feriti il bilancio degli scontri armati a Baghdad, in Iraq, riferiscono fonti mediche citate dai media panarabi, nella contesa inter-sciita tra il leader Moqtada Sadr, vincitore alle ultime elezioni, e i partiti armati filo-iraniani, sconfitti alle urne. Tensioni che hanno raggiunto la Zona verde della capitale, dove si trovano le sedi delle istituzioni nazionali e quelle delle organizzazioni internazionali. L’esercito iracheno ha oggi dichiarato il coprifuoco a livello nazionale, alle 15:30 locali (le 14:30 in Italia) e alle 19 (le 18 in Italia) in tutto l’Iraq, dopo che i sostenitori di Sadr hanno preso d’assalto il palazzo presidenziale.

I due fronti

Secondo le fonti, gli scontri vedono da, una parte, le “Brigate della Pace” (Saraya as Salam) che riuniscono i seguaci armati del leader sciita Sadr e, dall’altra i jihadisti sciiti filo-iraniani dei partiti armati sostenuti dall’ex premier Nuri al Maliki.

La situazione attuale

Lanciarazzi e fucili automatici sono usati da miliziani sciiti rivali impegnati stanotte negli scontri in corso nella Zona verde di Baghdad, riferisce la tv panaraba al Arabiya che ha sul posto un ufficio di corrispondenza con giornalisti locali.

La giornata

La spirale di violenza si era innescata a metà giornata, quando i sostenitori di Sadr si sono mobilitati in massa, dopo che il loro leader aveva annunciato di ritirarsi dalla vita politica: una decisione solo in apparenza estrema, appositamente presa da Sadr per sparigliare le carte negoziali nel contesto del muro contro muro da mesi in corso con il fronte sciita rivale. Centinaia di suoi seguaci hanno così preso d’assalto il Palazzo della Repubblica, sede del governo, dopo che nelle settimane scorse avevano occupato i locali del parlamento e, nei giorni scorsi, avevano minacciato di fare altrettanto con la sede del Consiglio superiore della magistratura.

L’antefatto

Dopo la vittoria alle scorse elezioni, in ottobre, di fronte allo stallo politico Sadr ha per mesi insistito, invano, nel voler ricoprire un ruolo di spicco sia nella scelta del premier (uno sciita) sia nella nomina del capo di Stato (un curdo), cariche entrambe vacanti. Di fronte all’ennesimo stand by, Sadr ha prima ritirato tutti i suoi deputati e ha poi chiesto lo scioglimento del parlamento, mosse rivelatesi inefficaci. Ha così invitato, sabato scorso, tutti i leader politici, lui compreso, a ritirarsi da ogni carica politica. Fino all’annuncio odierno, quando gli eventi sono precipitati.

Confine chiuso

L’Iran chiude il confine con l’Iraq, in seguito ai disordini scoppiati a Baghdad e alla tensione nel resto del Paese. Lo ha annunciato, riferisce l’agenzia iraniana Irna, Majid Mirahmadi, viceministro dell’interno iraniano per gli affari di sicurezza, precisando che la misura rimarrà in vigore fino a nuovo avviso. Le autorità della provincia di Ilam, che si trova nell’Iran occidentale e confina con l’Iraq, hanno anche chiesto agli iraniani, giunti nella provincia per andare in Iraq, di annullare il loro viaggio attraverso la zona di confine di Mehran. Frattanto, l’aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran ha reso noto che alcune compagnie aeree hanno a loro volta cancellato i voli per Baghdad a causa della situazione, mentre l’ambasciata iraniana a Baghdad ha chiesto agli iraniani attualmente in Iraq di evitare di recarsi nella capitale, così come nelle città di Kadhimiya e Samarra.

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