Iran, si lavora al dopo-Raisi

Cominciata la registrazione dei candidati per le quattordicesime elezioni presidenziali, rese necessarie dalla morte del presidente

Iran
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Via alla registrazione dei candidati, in Iran, per le quattordicesime elezioni presidenziali. L’obiettivo, stavolta, è quello di decidere se intraprendere un nuovo corso politico o tenersi sulla linea del precedente, considerando il drammatico epilogo dell’amministrazione guidata da Ebrahim Raisi. Il presidente in carica, infatti, è rimasto coinvolto in un incidente fatale in elicottero, ponendo fine al governo ultraconservatore la cui nomina, nel 2021, era stata funestata da un astensionismo record.

Iran, si va verso il dopo-Raisi

L’Iran ha aperto le procedure di registrazione formale dei candidati alle elezioni presidenziali anticipate, previste il 28 giugno, per sostituire Ebrahim Raisi, morto in un incidente in elicottero. “La registrazione dei candidati per le quattordicesime elezioni presidenziali è iniziata alle 8 del mattino presso il Ministero degli Interni”, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Irna. Gli aspiranti candidati presidenti avranno cinque giorni per registrarsi. Le elezioni erano originariamente previste per il 2025, ma sono state anticipate dopo la morte inaspettata di Raisi, avvenuta il 19 maggio. Raisi e sette membri del suo entourage, compreso il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, sono rimasti uccisi quando il loro elicottero è precipitato su una montagna avvolta nella nebbia nel nord dell’Iran.

Chi saranno i candidati

La Guida Suprema della Repubblica islamica, l’ayatollah Ali Khamenei, ha da allora nominato il vicepresidente Mohammad Mokhber, 68 anni, presidente ad interim in conformità con la Costituzione. Come nei precedenti cicli elettorali, si prevede che i candidati che rappresentano i principali schieramenti politici presenteranno la loro domanda verso la fine del processo di registrazione.

L’attesa

Un elenco definitivo dei candidati sarà annunciato l’11 giugno dal Consiglio dei Guardiani, l’organo di giuristi e teologi composto da 12 membri nominati o approvati dalla Guida Suprema. Il Consiglio dei Guardiani ha squalificato numerose figure riformiste e moderate in vista delle elezioni presidenziali del 2021 che hanno portato al potere l’ultraconservatore Raisi. Le elezioni di allora videro un record di astensionismo, con un’affluenza intorno al 48%.

Fonte: Agi