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Iran, festa della Rivoluzione: bruciate bandiere di Usa e Israele

Gli episodi si sono verificati durante le celebrazioni per il 45esimo anniversario della Rivoluzione islamica. Raisi attacca Israele

Le celebrazioni per il quarantacinquesimo anniversario della Rivoluzione islamica in Iran sono state accompagnate da episodi di dissenso nei confronti di Israele, Regno Unito e Stati Uniti d’America. I partecipanti ai cortei hanno infatti bruciato le bandiere dei suddetti Paesi, mentre il presidente Ebrahim Raisi ha pronunciato pesanti parole contro Tel Aviv: “Il regime sionista cadrà presto”.

Iran, bruciate bandiere Usa, Gb e Israele

Durante le manifestazioni di domenica organizzate dallo Stato in occasione del 45mo anniversario della Rivoluzione islamica in Iran, i manifestanti hanno gridato slogan contro gli Stati Uniti, il Regno Unito e Israele, hanno bruciato le bandiere americane, israeliane e britanniche e le effigi del premier Benyamin Netanyahu e dello “Zio Sam”, simbolo degli Usa.

Parata militare

A Teheran sono stati esposti equipaggiamenti militari di fabbricazione iraniana, tra cui missili balistici e da crociera, lanciatori di satelliti, sistemi di difesa, droni Shahed, elicotteri e veicoli tattici. “L’Iran chiede che Israele sia espulso dall’Onu”, ha dichiarato il Presidente Ebrahim Raisi nel suo discorso in occasione delle celebrazioni, aggiungendo: “Come può un regime che ha violato 400 risoluzioni e dichiarazioni di tutte le organizzazioni internazionali, rispettare le risoluzioni dell’Onu?”. “I crimini contro l’umanità del regime sionista sono il risultato del sostegno dato al regime dagli Stati Uniti e da alcuni Stati occidentali”, ha aggiunto.

Attacco a Israele

Il presidente iraniano ha anche invitato tutti i Paesi a tagliare i legami con Israele. “Il mondo deve sapere che il regime sionista cadrà presto e che la sua morte sta arrivando”, ha sottolineato, citato dalla Tv di Stato. “Oggi tutti coloro che vogliono conoscere meglio gli Stati Uniti, l’Occidente e Israele, dovrebbero vedere i crimini di guerra e le uccisioni di bambini a Gaza. Come possono i sostenitori di Israele rispondere alla storia?”.

Fonte: Ansa

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