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L’Inter sbanca Lisbona

Due a zero al Benfica nell’andata dei quarti: decidono Barella e Lukaku. Nell'altro quarto, il Manchester City travolge il Bayern Monaco: 3-0

Perfetta, come gli riesce nelle grandi occasioni. L’Inter sbanca Lisbona con la forza dei nervi distesi. Decidono i gol di Barella nel primo tempo e il raddoppio di Lukaku nella ripresa. Qualificazioni in discesa: ritorno il 19 aprile a San Siro dove Inzaghi partirà da un vantaggio importante.

Le scelte dei due tecnici

Inzaghi alla fine sceglie LautaroDzeko quale coppia d’attacco nel suo 3-5-2. In mezzo Barella, Brozovic e Mkhitaryan, con Dumfries e Dimarco sugli esterni. Dietro, davanti ad Onana, Darmian, Acerbi e Bastoni. Tanti problemi per Schmidt, tecnico del Benfica costretto a rivoluzionare la difesa, in piena emergenza. Benfica con il 4-2-3-1: Vlachodimos tra i pali, Gilberto, Morato, Antonio Silva e Grimaldo dietro, Joao Mario, Florentino e Chiquinho intermedi, Joao Mario, Rafa e Aursnes in mezzo alle spalle di Ramos. Direzione di gara affidata all’inglese Michael Oliver.

L’Inter c’è

E’ un’altra Inter in Europa, decisa e autoritaria. Al Da Luz tiene testa con autorità al Benfica. Non trova il gol, ma neppure offre occasioni ai lusitani. Si gioca, come previsto, in una bolgia. Chi ama il calcio, dicono da queste parti, ama il Benfica. Una sola occasione, il destro di Rafa Silva su corta respinta della difesa nerazzurra che chiama all’intervento Onana. L’Inter si distende bene, ci prova Acerbi dalla distanza, palla di un nulla sopra la trasversale. Poi, nel finale, due buone opportunità per Dzeko e Lautaro ma senza graffiare. Più che giusto lo 0-0.

Sblocca Barella

Partenza fulminea dei nerazzurri a inizio ripresa che stordisce il Benfica. Discesa di Bastoni che si fa largo a sinistra, cross al bacio per la testa di Barella che la piazza nell’angolino: 1-0 Inter.  Si scuote il Benfica che prova ad alzare il baricentro per fare densità nella metà campo nerazzurra. Tre cambi per Inzaghi: fuori Lautaro, Dzeko e Dimarco, dentro Correa,  Lukaku e Gosens. L’intento del tecnico nerazzurro è quello di dare profondità alla manovra e sfruttare al meglio il controgioco. Cambio anche nei padroni di casa con l’inserimento di Neres al posto di Florentino. Benfica adesso sbilanciatissimo. Occasione per l’Inter, con una fulminea ripartenza di Correa che la mette nello spazio premiando l’inserimento di Mkhitaryan, salva in uscita Vlachodimos.

Raddoppia Lukaku

Attacca a testa bassa il Benfica, l’Inter con ordine con Barella che in controgioco non trova lo specchio della porta. Nerazzurri compatti, fanno girare palla e al momento opportuno provano a colpire. Centro ancora di Bastoni, doppia conclusione di Dumfries, prima di testa poi sul tap in a botta sicura, Vlachodimos dice no in entrambe le occasioni. Oliver ferma tutto richiamato dal Var per un fallo di mani in area di Joao Mario sul cross di Dumfries. Dopo la visione al monitor, Oliver dice che è calcio di rigore, nettissimo: dal dischetto va Lukaku. Freddo, glaciale, non sbaglia: è 2-0 Inter a otto dalla fine, con la solita esultanza del belga, la stessa avuta in nazionale e allo Stadium. Il Benfica prova a riprenderla, ma l’Inter non molla di un centimetro, grazie anche ad Onana che para le ultime folate dei portoghesi. Vince l’Inter, meritatamente. E porte aperte alle semifinali.

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