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Inter, i “Gatti” di vicolo miracoli

Il Derby d’Italia promette, e mantiene, emozioni e spettacolo in una partita giocata a viso aperto. La vince l’Inter grazie ad un autogol di Gatti nel finale della prima frazione. Un palo di Calhanoglu, due salvataggi di Szczesny, Juve arrembante ma inconcludente. Alla fine, successo meritato per la squadra di Inzaghi che prende il volo in campionato e va a più quattro su quella di Allegri e con una partita da recuperare.

Così in campo

L’atteggiamento è speculare, con Inter e Juve che si mettono a specchio (3-5-2). Risolti i dubbi della vigilia, con Simone Inzaghi che ritrova in mezzo Barella e Calhanoglu che operano in compagnia di Mkhitaryan. Sugli esterni Darmian e Dimarco. Dietro, davanti a Sommer, ci sono Pavard, Acerbi e Bastoni. Prima linea blindata con la coppia Lautaro Martinez-Thuram. Allegri invece sceglie Yildiz quale parte d’attacco al fianco di Dusan Vlahovic, con Federico Chiesa che parte dalla panchina. Tra i pali Szczesny, davanti a lui Gatti, Bremer e Danilo. Sugli esterni di centrocampo Cambiaso e Kostic, in mezzo McKennie, Locatelli e Rabiot. Direzione di gara affidata a Fabio Maresca di Napoli.

Sblocca l’autorete di Gatti

Un primo tempo intenso al Meazza che l’Inter chiude avanti per effetto della sfortunata autorete di Federico Gatti che nel tentativo di anticipare Thuram, mette alle spalle del proprio portiere. Un primo tempo giocato ad alti ritmi, con la squadra di Inzaghi a fare la partita. Gran palleggio, centrocampo in mano ai nerazzurri che però hanno concretizzato assai poco del volume di gioco creato. La vera occasione è capitata sui piedi di Thuram, con gran recupero di Bremer che ha chiuso l’iniziativa dell’attaccante dell’Inter. Pressing alto e a tratti deciso da parte dei padroni di casa, ma Juve sempre attenta e pronta a ripartire in controgioco, con Vlahovic che nella parte discendente non aggancia un buon pallone che avrebbe creato qualche problema a Sommer.

Palo di Calhanoglu

Si riparte su binari di equilibrio, perché la Juve deve recuperare, mentre l’Inter prova il colpo del ko. Occasione per Dimarco che di mancino manda sul fondo, poi è Calhanoglu a far gridare al gol, ma la strozza resta in gola perché la conclusione del turco, stop e tiro al volo dal limite, si stampa sul palo esterno. Si scuote la Juve con Kostic, palla che danza pericolosamente in area, ma la difesa dell’Inter spazza via. La partita si apre, Thuram si libera bene in area, ma anziché calciare, prova un improbabile assist per Dimarco, senza trovarlo. Vlahovic ci prova in rovesciata, palla alta. Partita adesso intensa, con continui rovesciamenti di fronte. Cambia Allegri: dentro Chiesa e Weah, fuori Yildiz e Kostic a venticinque dalla fine. Gatti prova a farsi perdonare dell’errore sul gol, gran sassata dal limite, palla fuori di poco.

Dimarco innesca Barella sul secondo palo, gran botta al volo di destro, miracolo di Szczesny che protegge la porta con il corpo. Doppio cambio anche per Inzaghi che sostituisce gli esterni: fuori Dimarco e Darmian, dentro Carlos Augusto e Dumfries. Inzaghi dice che è il momento di Arnautovic, a fargli posto Thuram. Cinque alla fine, Juve che attacca ma l’Inter è compatta e concede nulla. Incredibile palla gol per Arnautovic che raccoglie un centro di Dumfries e colpisce a botta sicura, miracoloso Szczesny che evita il raddoppio. Dentro Klassen e De Vrij nell’Inter al posto di Bastoni e Barella, nella Juve tocca a Miretti e Alcazar, all’esordio in maglia bianconera, al posto di Cambiaso e McKennie. Cinque di recupero, con l’Inter a tenere palla e la Juve a produrre l’ultimo sforzo per pervenire al pareggio. Ma non c’è più tempo. Vince l’Inter che allunga a +4 con una partita in meno, Juve che resta seconda, ma vede il Milan avvicinarsi a -4.

Le altre: Atalanta quarta

Dopo il Milan che sabato aveva blindato il terzo posto vincendo in rimonta (3-2) a Frosinone, oggi è toccato all’Atalanta confermarsi al quarto gradino della scala dei valori battendo nettamente a Bergamo la Lazio per 3-1. Sfida decisa dal gol di Pasalic e dalla doppietta dell’ex Milan Charles De Ketelaere. Alle spalle della Dea, incalza il Bologna (4-2 sul Sassuolo), mentre il Napoli aggancia al sesto posto la Roma (in campo domani contro il Cagliari) battendo all’ultimo respiro, e in rimonta, il Verona. Brodino per la Salernitana che fa 0-0 in casa del Torino, mentre perde colpi la Fiorentina battuta (3-2) a Lecce.

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