Inter è bella anche in Champions
Gioca con personalità, alla pari, senza farsi spaventare, né dal City né dal pubblico di Etihad. E porta a casa il primo risultato utile nella sua stagione in Champions. Bella Inter, pratica, capace di ribattere colpo su colpo agli inglesi di Guardiola. Partita in costante equilibrio, con occasioni da una parte e dall’altra. Era importante partire col piede giusto. E l’Inter lo ha fatto.
Così in campo
E’ il match clou della giornata di Champions, la rivincita sulla finale di due anni fa a Istanbul vinta dagli inglesi. Etihad apre le porte a Manchester City-Inter. Il tecnico catalano Pep Guardiola conferma il suo 4-3-3, con Ederson tra i pali, Dias e Akanji centrali di difesa, Lewis a destra, Gvardiol dalla parte opposta. In mezzo De Bruyne, Rodri e Bernardo Silva, davanti, accanto ad Haaland, Savinho e Grealish. Nell’Inter, solito 3-5-2, non c’è Lautaro Martinez, coppia d’attacco affidata a Thuram e Taremi. Alle loro spalle, in mezzo ci sono Barella, Calhanoglu e Zielinski, con ai lati Darmian e Carlos Augusto. Dietro davanti a Sommer, agiscono Bisseck, Acerbi e Bastoni. Arbitra lo svedese Nyberg.
Alla pari
L’Inter è tosta, l’atteggiamento è quello giusto, con personalità. Il City se ne accorge, prova a sfondare, ma la prima frazione è un concentrato di equilibrio anche se possesso palla e occasioni dicono che la squadra di Guardiola ha fatto meglio. La realtà del campo dice che l’Inter è attenta, se la gioca, concede praticamente nulla, con Haaland e De Bruyne controllati senza eccessivi affanni. Occasioni per l’Inter con un doppio Thuram. Atteggiamento giusto. Cresce il City con il passare dei minuti, Haaland prova di testa ma senza graffiare. Occasioni da una parte e dall’altra, nel segno dell’equilibrio. L’ultimo acuto è dei padroni di casa con De Bruyne, stretto tra Calhanoglu e Sommer. Il belga ne esce malconcio.
L’Inter tiene
De Bruyne resta negli spogliatoi e con lui Savio, dentro Gundogan e Foden. La partita rimane aperta perché tutte e due pensano di poterla vincere. L’Inter gioca attenta, il City fatica a trovare lo spazio per offendere. Arriva il momento di Lautaro nell’Inter. Gran possesso City che porta alla conclusione Foden, Sommer c’è. Ma la palla gol ghiotta capita a Mkhitaryan che su una veloce ripartenza, da centro area, spedisce fuori in maniera clamorosa. Torna a premere il City, con Sommer che neutralizza su Gvardiol, mentre Guardiola gioca la carta Doku a dieci dalla fine, mentre Frattesi prende il posto di Calhanoglu. Fiammate City, mira imprecisa e mai pericoli per l’Inter con Foden troppo sprecone. Poi Gundogan stacca bene in area, conclusione tra le braccia di Sommer. Apprensione finale per l’Inter con il City che spinge ventre a terra. Quattro di recupero. Succede nulla. L’Inter può sorridere.
Il Bologna non sfonda
L’altra italiana in gara oggi, il Bologna, esordisce in Champions con un pari (0-0) al Dall’Ara contro gli ucraini dello Shakhtar. Partita non bella, dominata dalla paura, con gli ucraini più svezzati a certe latitudini che controllano senza affanni. Alla fine, un buon punto per entrambe.