La comunità scientifica italiana ha lanciato un appello al governo chiedendo che vengano emanate leggi chiare per regolare i modelli linguistici di Intelligenza Artificiale.
Intelligenza artificiale, i ricercatori al governo: servono regole chiare
Mettere regole chiare sui modelli linguistici generativi di Intelligenza Artificiale, come le chatbots Gpt, già a monte altrimenti si mettono a rischio gli sviluppatori di servizi, in particolare la Piccole e Medie Imprese. È l‘appello lanciato dalla comunità scientifica italiana al governo che è impegnato nel dibattito sulla Regolamentazione Europea sull’Intelligenza Artificiale, l’AI Act, in corso di negoziazione finale. “Come scienziati della comunità dell’Intelligenza Artificiale vogliamo far sentire la nostra voce a sostegno della necessità di regole sui grandi modelli generativi, i ‘foundation model’, nell’ambito della Regolamentazione Europea sull’Intelligenza Artificiale, l’AI Act, in corso di negoziazione finale”, scrivono gli autori della lettera aperta sottoscritta da circa duecento scienziati italiani e internazionali del settore e 6 istituzioni italiane tra cui la Fondazione Faire l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale.
I recenti sviluppi della IA hanno portato alla nascita di strumenti innovativi e potenti che rivoluzioneranno, e lo stanno già facendo, praticamente ogni settore ma essendo una tecnologia molto nuova esistono anche molte criticità e pericoli, alcuni ancor difficili da valutare. Sono dunque necessarie regole chiare, non per limitare ma per supportare uno sviluppo economico equo di un settore in cui ad oggi i modelli sono detenuti da pochissime grandi aziende straniere. “Regole a monte garantiscono che i pochi grandi sviluppatori forniscano i meccanismi di trasparenza e fiducia per i numerosi ulteriori attori a valle. Altrimenti, gli utenti finali saranno esposti a rischi che gli sviluppatori dei servizi a valle, e le Pmi in particolare, non possono gestire tecnicamente”. I codici di condotta volontari previsti oggi non prevedono sanzioni e sono dunque considerate non sufficienti: “Facciamo quindi appello al governo italiano perché continui ad adoperarsi per un testo definitivo dell’AI Act che includa regole chiare per i modelli generativi, rinforzando il ruolo dell’Europa di avanguardia globale della regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale, consentendo di coglierne le opportunità con le migliori salvaguardie per la sicurezza”.
Fonte Ansa