Agli insulti rivolti a Liliana Segre durante una manifestazione contro il Green pass che si è tenuta oggi a Bologna hanno risposto diversi esponenti politici e rappresentanti delle istituzioni manifestando la loro solidarietà e la loro vicinanza alla senatrice a vita, condannando quelle parole.
Cosa è successo
Nel corso di una manifestazione di contrari al certificato verde che si è tenuta a Bologna, sfilando sotto la sede della Regione Emilia Romagna e della Rai, oltre ai cori contro il presidente del Consiglio Mario Draghi e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, da uno dei partecipanti al corteo che aveva preso parola al megafono sono state usate parole offensive nei confronti della senatrice.
Le reazioni
Una ferma condanna per gli insulti e solidarietĂ alla Segre è stata la reazione di esponenti politici e istituzionali. Le parlamentari bolognesi del Movimento 5 Stelle Alessandra Carbonaro e Michela Montevecchi hanno dichiarato: “Alcuni manifestanti no green pass a Bologna hanno accusato Liliana Segre di tradire il suo passato nel sostenere la certificazione verde. Accostare le misure di sicurezza che il Governo attua per lasciarci alle spalle la pandemia al regime nazista è terrificante e dimostra quanto la protesta stia scavalcando i limiti della ragione. Massima solidarietĂ alla Segre, della quale ancora una volta si tira in ballo il drammatico passato senza cognizione di causa”.
Su Facebook il deputato del Partito democratico Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo dem a Montecitorio, ha scritto: “Non sono persone normali quelle che insultano Liliana Segre dal palco dei #NoGreenPass di Bologna. Sono espressione di una patologia sociale, di ignoranza, inciviltĂ , di rabbia animale. Mi auguro che intervenga la magistratura, queste espressioni minacciose sono un insulto a tutti noi. Dal palco improvvisato di piazza Maggiore attacchi alla senatrice Liliana Segre da parte di Gian Marco #Capitani del movimento No Green Pass, Primum non nocere: ‘Una donna vergognosa che dovrebbe sparire’. Chiunque ha responsabilitĂ politiche e istituzionali in questo Paese, ad ogni livello, dovrebbe condannare queste parole ed isolare costoro dal consesso civile senza mai offrire la benchĂ© minima sponda. Il dissenso è il sale della democrazia, la violenza verbale è l‘inizio della sua fine”
I presidenti delle Camere
Ha affidato il suo pensiero a un post il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico: “Le parole d’odio su Liliana Segre sono una orribile macchia che segna questa giornata. A lei la vicinanza mia e di Montecitorio”. Lo scrive in un post il presidente della Camera Roberto Fico.
“Inaccettabili e vergognosi gli insulti alla senatrice Liliana Segre, una donna straordinaria che con coraggio, attraverso tutta la sua vita, ha testimoniato la necessitĂ di opporsi alla discriminazione e alla violenza, a tutela dei diritti di tutti”, così il presidente del Senato Elisabetta Casellati.