Il veleno nella coda, per l’Olanda, che cede all’Inghilterra quando i supplementari sembravano cosa fatta. La decide Watkins con un gol allo scadere, ma vittoria meritata da parte degli inglesi che hanno tenuto meglio il campo e dimostrato di essere più squadra.
Così in campo
La seconda semifinale di Euro 2024, vede di fronte al Signal Iduna Park di Dortmund, Olanda e Inghilterra. Formazioni che non si discostano da quelle annunciate, con Koeman che schiera l’Olanda 4-2-3-1, con Malen, Simons e Gakpo alle spalle di Depay nella fase offensiva. Schouten e Reijnders sono gli intermedi. Dietro Verbruggen tra i pali, davanti a lui, Dumfries, De Vrij, Van Dijk e Aké. Dal canto suo Gareth Southgate si schiera invece con la difesa a tre con Walker, Stones e Guehi davanti a Pickford. In mezzo Saka, Rice, Mainoo e Trippier, mentre Foden e Bellingham agiscono alle spalle di Kane. Arbitra il tedesco Zwayer. In questo teatro, il Signal Iduna Park, che ospita le gare casalinghe del Borussia Dortmund, è di moda il muro giallo, ma stasera il muro è completamente arancione vista la stragrande maggioranza dei tifosi olandesi presenti sugli spalti.
Simons e Kane in pochi minuti
Un primo tempo godibile e divertente, buon gioco, due gol e due legni. Meglio l’Inghilterra sul piano del gioco, ma poco graffiante davanti. Olanda attenta a non concedere spazi e ripartire di giustezza. Vantaggio olandese dopo una manciata di minuti con una giocata da favore di Xavi Simons, che dai trenta metri non perdona. L’Olanda potrebbe spingere di più, ma la manovra è troppo prevedibile anche se sempre in velocità, dove gli esterni inglesi non si fanno mai sorprendere. Il pari arriva a stretto giro, ed un calcio di rigore, assegnato dal direttrore di gara dopo essere stato richiamato dal var: contatto Dumfries Kane, con il centravanti inglese che calcia prima di essere colpito. Il tedesco Zwayer dice che è rigore e Kane non perdona: 1-1. Il pari gasa gli inglesi che spingono sull’acceleratore. Foden prima si vede salvare sulla linea da Dumfries una conclusione nello stretto, poi è la travera a dirgli no. Traversa anche per l’Olanda, con Dumfries di testa.
Watkins all’ultimo respiro
Cambi all’intervallo: l’Olanda lascia negli spogliatoi Malen per inserire Verghost, mentre Southgate manda in campo Shaw al posto di Tripper. Tatticamente cambia nulla. Il protocollo non cambia, perché è sempre l’Inghilterra a fare la partita, lasciando agli olandesi il solo controgioco. Ma gli inglesi tengono meglio il campo, lo occupano con efficacia in ogni angolo, spazi ristretti. L’Inghilterra spinge, ma lo fa usando la testa, giro palla immenso, cercando di stanare gli olandesi per poi provare l’imbucata. Olanda sparita dal campo, inglesi a lavorare con parsimonia il pallone cercando inserimenti senza palla per creare la superiorità. L’Olanda prova a sfruttare le palle inattive, così da un piazzato, nasce un pericolo per la porta inglese, ma Pickford è reattivo su una deviazione sotto misura di Van Dijk, poi Xavi Simons schiaccia tra le braccia di Pickford, ma l’Olanda comincia a farsi sentire dopo essere rimasta a lungo rintanata nella propria metà campo. Ma quando l’England pigia sull’acceleratore sono dolori. Walker centra per Saka che mette dentro da due passi, ma tutto fermo, per offside dell’esterno del Manchester City. Vivo il rischio di supplementari. Anzi no perché proprio alla scadere del novantesimo minuto, l’Inghilterra passa con un diagonale imprendibile del subentrato Watkins che controlla in area un pallone, si gira e incrocia sul palo più lontano. Le risorse vincenti dalla panchina, così Southgate si prende la finale. Non c’è tempo per l’Olanda per riprenderla nei due minuti di recupero. L’Inghilterra si regala dunque la Spagna e il 14 a Berlino sarà una grandissima finale.