Si chiamano XoTrunk, XoShoulder e XoElbow: sono i tre esoscheletri per aiutare i lavoratori dell’industria pesante e delle costruzioni edili nel supportare la fatica e lo sforzo fisico, riducendo gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Improving the versatility of IIT XoTrunk exoskeleton with HAR algorithms. Read a new #openaccess article in WEARABLE TECHNOLOGIES: “Versatile and non-versatile occupational back-support…”#Robotics #prosthetics #wearabletech #wearables #exoskeleton https://t.co/GxD1RVTOxw pic.twitter.com/m4p9yDq7gn
— CUP Science & Eng (@CUP_SciEng) November 1, 2021
Esoscheletri Made in Italy
Sono robot indossabili i cui prototipi sono stati progettati in Italia dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) in collaborazione con l’Inail. Sono fatti di plastica e con delle leghe di alluminio che si usano in campo aerospaziale e sanno adattarsi alle esigenze del momento grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale. Sono così in grado di ridurre fino al 40% lo sforzo di chi lavora nell’industria, nella logistica o nelle costruzioni civili.
Alcuni di essi hanno cominciato a essere sperimentati sul campo e potrebbero essere pronti per il mercato nei prossimi anni. Gli esoscheletri sono stati progettati in modo da non limitare né intralciare i movimenti di chi lavora e per entrare in funzione solo per i compiti più faticosi, supportando il sistema muscolo-scheletrico. Oltre a ridurre lo sforzo, promettono di ridurre infortuni sul lavoro e malattie professionali, prime fra tutte quelle a carico del sistema muscolo-scheletrico.
Le malattie professionali
Queste ultime sono infatti le più frequenti, pari al 68% di tutte le malattie professionali denunciate all’Inail nel 2020, percentuale in crescita costante dal 2016. Fra queste, circa il 41% interessano la colonna vertebrale. Sviluppati nell’ambito del progetto Sistemi Cibernetici Collaborativi, i tre prototipi sono nati nel laboratorio XoLab dell’Iit (Wearable Robots, Exoskeletons and Exosuits Laboratory) guidato da Jesús Ortiz, in collaborazione e con il supporto del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici dell’Inail, guidato da Carlo De Petris.