L’inflazione galoppa negli Usa: ai massimi da 40 anni

L’inflazione negli Stati Uniti corre e vola ai massimi degli ultimi 40 anni: era infatti dal novembre 1981 che non si registrava un balzo così significativo. I prezzi al consumo sono saliti del 9,1% in giugno. Su base mensile l’aumento è stato dell’1,3%, il maggiore dal 2005. I prezzi al consumo sono saliti del 9,1% su base annua, sopra le attese degli analisti che scommettevano su +8,8%. Su base mensile l’aumento è stato dell’1,3%. Il balzo dell’inflazione americana in giugno spingerà la Fed ad alzare i tassi di interesse dello 0,75% alla prossima riunione. Gli analisti sono convinti che di fronte alla nuova fiammata dei prezzi, la banca centrale non abbia alternative se non un’azione aggressiva per cercare di contenere l’inflazione schizzata ai massimi dal novembre 1981. 

L’effetto sulle borse

Il dato ha provocato una accelerazione al ribasso delle Borse europee: Milano perde l’1,84%, Francoforte cede l’1,98%, Parigi l’1,86% e Londra l’1,29%. Lo spread tra Btp e Bund supera i 200 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,17%. Euro e dollaro restano sulla parità con la moneta unica che scambia a 1,0003 sul biglietto verde. Wall Street apre in forte calo con la fiammata dell’inflazione negli Stati Uniti. Il Dow Jones perde l’1,22% a 30.621,18 punti, il Nasdaq cede l’1,54% a 11.094,89 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,28% a 3.769,99 punti.

Manuela Petrini: