A poco più di un mese dalla visita di Papa Francesco in Indonesia, due chiese cattoliche nel Paese sono finite nel mirino degli estremisti islamici nell’East Java. È di queste ore, infatti, la notizia secondo cui le squadre dell’anti-terrorismo – note con il nome di Densus-88 Polri – avrebbero sventato un progetto di attacco suicida che aveva come obiettivo due luoghi di culto a Malang. “Un segnale di allerta – scrive Asianews – in vista del viaggio apostolico del pontefice argentino nel Sud-est asiatico e in Oceania dal 2 al 13 settembre prossimo e che rilancia il tema della sicurezza e delle violenze confessionali a Jakarta”.
Le dichiarazioni delle forze di sicurezza
Interpellate dai media locali sulla vicenda, le forze di sicurezza hanno confermato che “due chiese erano il target” di un attacco. Al contempo, le forze di polizia hanno voluto smentire le voci secondo cui l’operazione terroristica sarebbe legata alla prossima presenza del Papa nel Paese. Tornando allo sventato attacco che intendeva colpire il cuore del cattolicesimo nell’East Java, il generale Trunoyudo Wisnu Andiko ha spiegato che i tre sospetti fermati dai reparti speciali della sicurezza sarebbero legati, almeno sul piano politico, al gruppo estremista noto come Daulah Islamiyah.
I materiali sequestrati
L’antiterrorismo ha anche confiscato materiali chimici – noti con il termine di Tatp, triaceton triperoxide – per fabbricare una bomba meglio nota col nome di “Madre di Satana”, nota per le sue forti esplosioni. Prelevati altri oggetti fra i quali le “palle” di ferro, sempre utilizzate dai terroristi per amplificare i danni della deflagrazione nel tentativo di colpire con maggiore gravità e causare un maggior numero di vittime. L’Indonesia, la nazione musulmana più popolosa al mondo, ha registrato in passato numerosi attacchi a chiese o episodi di intolleranza contro le minoranze, cristiane, musulmane ahmadi o di altre fedi.
Fonte Ansa