Una domenica di sangue a Makassar, in Indonesia, dove le celebrazioni per le Palme si sono trasformate in un incubo che ha ricordato da vicino gli attentati di Pasqua del 2019 in Sri Lanka. Due kamikaze si sono fatti esplodere fuori dalla cattedrale cattolica cittadina, ferendo almeno quattordici persone, tutte ricoverate in ospedale. I due attentatori sarebbero arrivati a bordo di una moto per poi farsi saltare poco fuori il cancello d’ingresso della cattedrale, dove era in corso la Messa. Secondo quanto riferito dalle Forze dell’ordine indonesiane, i due kamikaze avrebbero tentato di entrare nel complesso della chiesa, senza tuttavia riuscirci. Al momento sarebbero in corso le analisi sui resti per cercare di identificare i responsabili.
I precedenti in Indonesia
La strage, in questo caso, è stata sfiorata. Ma l’Indonesia non è nuova ad attacchi simili, che spesso hanno provocato tragedie fra la comunità cristiana del Paese. Come accadde nel 2018, quando una serie di attentati terroristici fece scorrere sangue in tre diverse chiese della città indonesiana di Surabaya, sull’isola di Giava, colpite da altrettanti episodi di ferocia. Tre attacchi, messi in atto contro la chiesa cattolica dell’Immacolata di Santa Maria, l’Indonesia Christiana Church e alla chiesa centrale di Pentecoste di Surabaya. Il tutto nell’arco di appena un’ora. Una scia di sangue che provocò 15 vittime civili, 28 se si includono i terroristi, fra i quali dei giovanissimi.
Il massacro di Pasqua
Anche più drammatico fu il bilancio degli attentati del 21 aprile 2019, nello Sri Lanka, operati nel giorno della Pasqua cristiana. Un attacco coordinato, che mise nel mirino tre chiese e quattro resort di lusso, oltre a un complesso residenziale. Una carneficina che provocò 253 morti e oltre 500 feriti, in quello che sarebbe passato alla storia come uno dei più feroci attentati terroristici nella storia del Paese.