In India come in Germania. I monsoni hanno colpito con violenza la Penisola del subcontinente indiano, provocando una serie di frane e inondazioni soprattutto negli stati occidentali di Maharashtra e Goa. Almeno 136 persone le persone uccise dalla furia degli elementi, in grado di abbattere strade, alberi e case. Indefinita la cifra dei dispersi, decine di migliaia le persone costrette a evacuare le proprie aree, mentre altre ancora risultano isolate e irraggiungibili. Senza collegamenti né corrente elettrica. Un dramma incrementato dalle condizioni meteo, ancora critiche, e dalle difficoltà dei soccorritori di raggiungere le aree più colpite.
India in ginocchio
Secondo le previsioni, le piogge in India potrebbero continuare ancora per diverse ore. Anche la zona di Mumbai risulta in crisi, tra frane e inondazioni, ritenute le peggiori degli ultimi decenni nello stato di Goa. Una situazione di emergenza assoluta, che conferma i timori degli esperti circa il rafforzamento dei fenomeni naturali, dovuto anche ai cambiamenti climatici. L’attività dei monsoni è infatti regolare in India (nel periodo da giugno a settembre) ma la forza dei venti e delle piogge non raggiungeva tali livelli da anni.
Allarme a Bombay
L’allerta meteo prosegue in diverse regioni dell’India, soprattutto nello stato di Maharashtra. L’area a sud della città di Bombay è la più battuta dai soccorritori, alla ricerca di superstiti sotto la montagna di fango e rocce che ha travolto la zona di Raigad. Le autorità locali hanno parlato di almeno 43 persone sepolte sotto tre grosse frane. Altre 59 persone risulterebbero ancora disperse nell’intero distretto di Satara. Intervento in massa anche dell’esercito, fra Marina e forze aeree e di terra. La strada che collega Mumbai alla città costiera di Goa non esiste più, travolta dalle inondazioni. Si cerca di liberarla ma il tempo stringe.