Si muore ancora sul posto di lavoro nel nostro Paese. In un giorno hanno perso la vita un bracciante agricolo originario del Mali mentre si trovava in un’azienda della frazione di San Firmino, nel cuneese, e un operaio edile in una frazione del comune padovano di Massanzago, secondo quanto denunciano le rappresentanze sindacali locali.
Operaio edile
Un lavoratore edile è morto oggi in incidente avvenuto in una frazione del comune di Massanzago, denunciano le segreterie provinciali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Fenea Uil. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è stato travolto da un carico sospeso improvvisamente precipitato da una gru, ed è morto all’istante. “Il sentimento che abbiamo provato – affermano i sindacati – è stato quello della rabbia, perché si tratta dell’ennesimo incidente evitabile costato la vita a un lavoratore. Quando si muore perché non si seguono le misure preventive da adottare durante le varie situazioni lavorative, come per esempio a quelle relative al trasporto in quota di carichi sospesi, allora non possiamo più parlare di fatalità ma della solita criminale sottovalutazione del rischio che è invece la vera causa di tante tragedie”.
Bracciante agricolo
Aveva 30 anni il bracciante maliano deceduto nelle campagne di Revello mentre lavorava ad un macchinario agricolo in un’azienda della frazione di San Firmino. Vano il tentativo di salvargli la vita da parte dei medici del 118. Il caso è al vaglio dei carabinieri e dello Spresal dell’Asl. La vittima lascia una moglie e due figli. “La strage continua – sottolinea la segreteria del sindacato Flai Cgil di Cuneo -. Nel 2021 i morti sul lavoro nel nostra provincia, secondo i dati Inail, sono stati 31, un dato impressionante. Esiste un ‘problema Cuneo'”.