Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha rilasciato delle dichiarazioni in relazione all’incidente che ha visto precipitare un bus da un cavalcavia a Mestre: sono morte 21 persone.
Incidente a Mestre, Zaia ringrazia i sanitari e i Vigili del Fuoco
“Ringrazio del lavoro tutti i nostri sanitari, 40 ambulanze, elisoccorso e soprattutto per aver dato prova di una celerità unica”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, arrivando all’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove sono ricoverati alcuni feriti dell’incidente dell’autobus precipitato da un cavalcavia ieri sera, che ha provocato 21 vittime. “E’ stato autorizzato il lutto regionale per tre giorni, come sapete”, ha detto ai giornalisti.
Il ringraziamento agli uomini e alle donne della sanità
“Ci sono uomini e donne della sanità del Veneto che da ieri sera stanno mettendo in campo energia, coraggio, abnegazione, preparazione tecnica, resistenza alla fatica. A tutti questi nostri professionisti, in questo momento di dolore, va tutta la nostra gratitudine. Hanno fatto e stanno facendo ancora di più di quanto si poteva loro chiedere”. Lo afferma in una nota il presidente del Veneto, Luca Zaia. “Un grande plauso – aggiunge Zaia – anche ai fondamentali Vigili del Fuoco, alle forze dell’ordine, ai rappresentanti delle Istituzioni impegnati in queste ore. Molte vite sono purtroppo state perdute. ma quelle che si sono salvate lo devono a soccorsi veloci, efficienti, caratterizzati da un’organizzazione encomiabile e da una grande capacità d’interazione”. Zaia sottolinea che “la sanità ha messo in campo in pochi minuti più di 40 mezzi del Suem 118, un elicottero di Treviso e coinvolgendo in una veloce rete salvavita numerosi ospedali del Veneto, a cominciare dai Pronto Soccorso di Mestre, Padova, Treviso, Dolo e Mirano, dove è stato subito richiamato in servizio il personale necessario di rinforzo, con decine di medici e infermieri tornati immediatamente in azione. La loro capacità professionale e l’abnegazione con cui stanno lavorando sono la miglior garanzia che i feriti stanno avendo le migliori cure in assoluto. A tutti loro – conclude – va rivolto un profondo ringraziamento“.
Zaia: “L’autista: persona conosciuta e stimata. Si ipotizza malore”
“Si ipotizza un possibile malore dell’autista. Ho visto personalmente cosa può accadere quando una persona si sente male al volante, e questo potrebbe spiegare l’incidente del pullman”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia, intervistato da Rtl. “Gli inquirenti – ha aggiunto – diranno ciò che è accaduto. L’autista era un giovane, del mio territorio, una persona conosciuta e stimata”. Zaia ha riferito che le salme sono tutte all’obitorio di Mestre: “La nostra sanità ha ha organizzato un’accoglienza per i parenti, attivando anche un supporto psicologico“.
Ora il momento del dolore, ma poi sarà doveroso investigare
“È una strage. In questo momento noi dobbiamo solo pensare a salvare più vite possibile e dare conforto a chi ha perso i propri cari”. Così al Corriere della Sera il presidente del Veneto Luca Zaia. La notizia della strage di Mestre l’ha ricevuta “poco prima delle 20. Mi ha chiamato il responsabile del servizio 118 del Veneto. Mi sono subito allarmato perché so che quando mi chiama lui è successo qualcosa di veramente grave. Senza giri di parole mi ha detto: ‘Presidente, c’è stata una strage’. Mi si è gelato il sangue. Ci troviamo di fronte ad una tragedia che ha pochi eguali in Europa“. Dunque “abbiamo mobilitato tutte le ambulanze della zona e messo a disposizione gli ospedali di Treviso, Mestre, Mirano e Padova”. Sulle cause “è troppo presto per avere informazioni precise. Si rincorrono diverse voci. Il pullman pare che fosse nuovo. A bordo viaggiava un gruppo di turisti che stavano trascorrendo una vacanza in campeggio. Strada pericolosa? Mah, non mi pare. È un cavalcavia su cui passano ogni giorno migliaia di veicoli. Non mi pare fosse particolarmente pericoloso”. Zaia non è andato sul posto: “Si rischia solo di creare intralcio e non si è comunque utili lì. Il nostro ruolo, in questo momento, è cercare di mettere in campo tutti i mezzi utili a salvare vite e a curare i feriti”. Si riuscirà a capire cosa è successo? “Penso ci siano tante telecamere. Ora è il momento del pianto e del dolore. Ma poi sarà doveroso chiarire la causa perché chi ha un caro che ha perso la vita ha il diritto di conoscere la verità”.
Fonte Ansa