Ottocento ettari di terreno divorati dalle fiamme. È la prima (e generica) stima dei danni provocati dall’incendio che, per due giorni, ha imperversato tra Orune e Nuoro, in località Sa Serra, in Sardegna. Un rogo di grandi dimensioni, arrivato a sfiorare diversi comuni prima che i Vigili del fuoco riuscissero a estinguerlo. A fiamme spente, lo scenario apparso è stato sconvolgente.
È stato spento il pauroso l’incendio che da due giorni imperversa in località Sa Serra, tra Orune e Nuoro e che si è avvicinato pericolosamente ai centri abitanti, cambiando poi direzione nella tarda serata di ieri quando si è spinto fino ai confini di Orani, Orotelli e Benetutti. Le bonifiche vanno avanti da qualche ora: i 3 Canadair della flotta nazionale e i 5 elicotteri del Corpo Forestale (2 SuperPuma) sono ancora in azione nella vastissima area divorata dalle fiamme che sono avanzate, dalle 14 di ieri, su tre fronti: più di 800 ettari secondo la stima aggiornata. Ingenti i danni soprattutto tra Orune e Nuoro.
Nel frattempo il nucleo investigativo del Corpo Forestale sta cercando di capire come sia partito l’incendio per accertare eventuali responsabilità. Principalmente l’incendio si è esteso verso i territori in località “s’inforcau” e verso la zona Industriale di Prato Sardo, alle porte di Nuoro dove l’incendio si è avvicinato in prossimità di diverse aziende agricole e ovili e a tratti ha minacciato la zona industriale. Secondo i primi accertamenti, il fuoco ha interessato diverse aziende agrozootecniche della zona (soprattutto nel territorio di Orune) ed è già partita la conta dei danni. Il Corpo Forestale, che sta coordinando tutte le operazioni di spegnimento dalle prime ore, è all’opera per le bonifiche.
Il rogo ha divorato circa 700 ettari – è solo una prima stima da confermare – tra boschi di sughere e roverelle avanzando con fiamme alte decine di metri su due fronti, verso ovest in direzione Orani e a est, verso Benetutti. Attualmente non soffia il vento, ma è previsto un rinforzo e le squadre a terra e in aria stanno lavorando per cercare di spegnere i focolai entro questa mattina: sul campo ci sono già 31 gradi.
Fonte: Ansa
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