La rivincita è servita, ma quanto rammarico. Certo, il 3-1 è risultato che non dovrebbe ammettere recriminazioni, che invece ci sono, perché l’Italia gioca un primo tempo sontuoso e ha il solo torto di chiuderlo sull’1-1. Poi si scioglie nella ripresa, più per errori individuali che davanti a giocatori di spessore e grandissima qualità come Bellingham, si pagano a caro prezzo, Sblocca Scamacca, Kane la riprende su calcio di rigore. Nella ripresa i gol dello straripante Rashford e di Kane (doppietta personale). In classifica Inghilterra a 16 punti, Ucraina 13, Italia 10. A decidere la qualificazione in Germania, sarà la sfida del 20 novembre a Leverkusen contro gli ucraini.
Così in campo
Southgate sceglie un 4-2-3-1 intrigante, con l’uragano Kane punta centrale, a sostegno Foden, Bellingham e Foden. Phillips e Rice intermedi. Dietro Pickford tra i pali, davanti a Walker, Stones, Maguire e Trippier. Cambia molto rispetto a Bari Luciano Spalletti che davanti conferma il solo Berardi, resto del tridente offensivo affidato a Scamacca e al romanista El Shaarawy. In mezzo, conferma per il solo Barella, resto del reparto completato da Cristante e Frattesi. Dietro, Scalvini e Acerbi centrali davanti a Donnarumma, con Di Lorenzo e Udogie sugli esterni. Gli spettatori sono 85mila, con 2121 italiani. Direzione di gara affidata al francese Clement Turpin.
L’Italia c’è
L’Italia c’è e dimostra di essere brava anche a soffrire, soprattutto in avvio quando l’England spinge con il vento degli 85mila di Wembley che soffia alle sue spalle. Otto cambi rispetto a Bari, ma l’intensità e la qualità azzurra non si discute. Qualche errore in uscita in avvio ma poi tanta sicurezza. L’Inghilterra non se lo aspetta e al primo affondo azzurro va sotto. Di Lorenzo sfonda a destra dopo la sovrapposizione a Berardi e mette in mezzo basso, con Scamacca che controlla, si gira e scarica in rete: 1-0 Italia. Gli azzurri sono in salute, gli inglesi storditi. Ci provano Frattesi che però perde l’attimo, poi Scamacca, fuori di un paio di metri. Ma che autorità. Bellingham è un fulmine di guerra e si carica i suoi sulle spalle, e proprio da una sua percussione nasce il pari. La stella del Madrid penetra in area di slancio e Di Lorenzo lo stende. Lungo controllo al Var, poi Turpin indica il dischetto. Trasforma Kane: 1-1. Ma l’Italia riprende a giocare come sa, triangoli nello stretto, affondi sugli esterni e nel finale crea un’altra ghiottissima occasione. Udogie sfonda a sinistra, gran destro, Pickford si distende e respinge, Di Lorenzo prova la conclusione, stoppato in angolo. All’intervallo è 1-1, ma con tanto rammarico per un’Italia perfetta.
Vantaggio Rashford, la chiude Kane
Partono meglio gli inglesi nella bolgia di Wembley e a stretto giro trovano i vantaggio con Rasford, ma il gol è tutto merito di Bellingham che riparte come un toro per poi servire l’attaccante dello United che rientra sul destro e dal dischetto fa secco Donnarumma: inglesi avanti. Tre cambi per Spalletti che toglie Scamacca, Udogie e Acerbi, dentro Kean, Dimarco e Bastoni, mentre Southgate toglie Stones per inserire Guehi. Turpin grazia Phillips per un intervento falloso su Barella: già ammonito, doveva scattare il rosso, tanto che Southgate lo toglie per inserire Henderson. Poi è Foden a scaldare i guantoni di un Donnarumma irreprensibile. Gli azzurri non riescono più a graffiare e combinano un pasticcio difensivo con Bastoni e Scalvini che si addormentano e lasciano campo a Kane che si presenta solo davanti a Donnarumma e lo fulmina: 3-1. Poco da fare anche se Spalletti gioca la carta Raspadori per El Shaarawy già programmata prima del gol di Kane. Solo schermaglie fino alla fine, com Kean che ha coraggio e ci prova. Vincono gli inglesi ma l’Italia, incerottata, esce da Wembley con tanto rammarico.