L’Intelligenza Artificiale (IA) al servizio della salute umana. Un programma basato proprio sulla IA ha infatti scoperto un nuovo antibiotico contro un batterio multiresistente, lo Acinetobacter baumannii, pericoloso specie in ambiente ospedaliero.
Intelligenza artificiale scopre un potente nuovo antibiotico
Un programma basato sull’intelligenza artificiale ha scoperto un nuovo antibiotico contro un batterio multiresistente, pericoloso specie in ambiente ospedaliero. Reso noto sulla rivista Nature Chemical Biology, è il risultato di ricercatori del MIT di Boston e McMaster University. Se sviluppato per l’uso nei pazienti, il farmaco potrebbe aiutare a combattere l’Acinetobacter baumannii, una specie di batterio che si trova spesso negli ospedali e può portare a polmonite, meningite e altre gravi infezioni. Il microbo è anche una delle principali cause di infezioni nei soldati feriti in Iraq e Afghanistan.
“L’Acinetobacter può sopravvivere sulle maniglie e sulle attrezzature degli ospedali per lunghi periodi e può assumere i geni di resistenza agli antibiotici dall’ambiente circostante. Oggi è molto comune trovare ceppi di A. baumannii resistenti a quasi tutti gli antibiotici”, spiega Jonathan Stokes, della McMaster University. I ricercatori hanno identificato il nuovo farmaco da una libreria di quasi 7.000 potenziali composti farmacologici utilizzando un sistema di intelligenza artificiale precedentemente addestrato per valutare se un composto chimico inibisce la crescita di A. baumannii. L’analisi, che ha richiesto meno di due ore, ha prodotto inizialmente la selezione di alcune centinaia di molecole potenziali.
Di queste, i ricercatori ne hanno scelte 240 da testare sperimentalmente in laboratorio, concentrandosi su composti con strutture diverse da quelle degli antibiotici esistenti. Da questi test sono emersi nove antibiotici, tra cui uno molto potente. Questo composto, inizialmente studiato come potenziale farmaco per il diabete, si è rivelato estremamente efficace nell’uccidere l’A. baumannii, ma non ha avuto alcun effetto su altre specie di batteri, tra cui Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus ed Enterobacteriaceae resistenti ai carbapenem. Questa capacità di uccidere a “spettro ristretto” è una caratteristica desiderabile per gli antibiotici perché riduce al minimo il rischio che i batteri diffondano rapidamente una resistenza contro il farmaco. Un altro vantaggio è che il farmaco risparmierebbe i batteri benefici che vivono nell’intestino umano e che aiutano a sopprimere le infezioni opportunistiche come il Clostridium difficile.