Una settimana per conoscere il futuro. Mario Draghi continua il percorso di assemblaggio della maggioranza, mantenendo un certo riserbo su quello che potrebbe essere lo schema guida per ottenere la composizione giusta. Con la sensazione, però, che i cromatismi non saranno in funzione della continuità. Nella giornata di ieri, l’inatteso endorsement di Matteo Salvini e della Lega, che si dice disponibile e senza veti. Così anche il Movimento 5 stelle, che sembra aver superato gli scetticismi.
In mezzo, sei giorni di marcia forzata e l’idea di una maggioranza larga che ormai è più di un’idea. Secondo giro di consultazioni fra domani e dopodomani, con la giornata di mercoledì che porterà alla corte dell’ex governatore della Bce le principali forze politiche. E, probabilmente, sarà anche il giorno chiave per delineare definitivamente tutti i personaggi del mosaico.
Draghi supera il governo Ursula
L’aria che tira mostra un Draghi orientato, a quanto sembra, sulla convergenza al tavolo di Palazzo Chigi sia di tecnici che di politici. Con la schiera di viceministri e sottosegretari che potrebbe contare una nutrita schiera di rappresentanza politica. In sostanza, la cosiddetta Formula Ursula sembra ormai superata. Va detto che l’apertura di Matteo Salvini cozza con lo scetticismo di Liberi e Uguali, poco propenso ad affiancarsi alla Lega. Il lavoro di sintesi sarà particolarmente impegnativo, oltre a dover avvenire in tempi brevi. Un dialogo è previsto anche con le parti sociali.
Sintesi attesa
Anche l’alternanza tecnici-politici dovrà essere definita. Soprattutto nel capire se i rappresentanti dell’area tecnica saranno legati ai partiti, nel qual caso potrebbe ridursi il novero dei politici. A ogni modo, il mazzo è in mano a Mario Draghi. E anche le parti interessate aspettano di capire quale sarà il frutto della sintesi. Qualora il quadro soddisfacesse al termine del secondo giro di Consultazioni, il giuramento potrebbe avvenire addirittura fra mercoledì e giovedì. Il che significherebbe una delle crisi meno lunghe.