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“Gli stupri vanno combattuti come il coronavirus”

Sos della Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale dell'Africa australe (Sacbc)

“In un momento in cui la pandemia ci ha lasciato tutti vulnerabili e incerti, la violenza viene scatenata su donne e bambini con una brutalità che sfida la comprensione– denuncia a Fides la Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza Episcopale dell’Africa australe (Sacbc)-. Questi stupratori e assassini camminano in mezzo a noi. Sono nelle nostre comunità. Sono i nostri padri, i nostri fratelli, i nostri figli e i nostri amici; uomini violenti senza alcun riguardo per la santità della vita umana”. 

Confinamento

“Da quando il Paese è entrato nella terza fase di confinamento per il Covid-19, si è avuta un’ondata di violenze di genere e femminicidi, che condanniamo fermamente e senza riserve” afferma Giustizia e Pace” che chiede un approccio innovativo alla lotta contro la violenza di genere prendendo a modello “la risposta alla pandemia di coronavirus che ha visto il coinvolgimento di dipartimenti governativi, settore economico, società civile e cittadini comuni nello sforzo di appiattire la curva di infezione”.

Provvedimenti

L’episcopato puntualizza che se i dipartimenti governativi, il settore imprenditoriale e la società civile sono stati in grado di mettere in comune le risorse finanziarie e, insieme ai cittadini ordinari, conformarsi alle rigorose misure di allontanamento fisico e sociale nella lotta contro il Covid-19, allora “siamo del parere che sia possibile che un simile approccio possa essere utilizzato nella lotta alla violenza di genere e al femminicidio”.
I vescovi affermano che la Chiesa deve fare la sua parte e hanno invitato tutte le parrocchie a predicare il messaggio chiaro che Dio dice “No” alla violenza inflitta dagli uomini a donne e bambini. “Dio ha creato tutto il nostro essere: cuore, mente e corpo. Quei corpi che vengono assaliti sono amati da Cristo. Questi corpi rimangono preziosi. Dio è profondamente addolorato quando infliggiamo violenza di genere a chiunque. Riteniamo che il recupero delle persone violente sia possibile. Il cambiamento è possibile. Dobbiamo anche lavorare per la guarigione delle vittime. Il nostro lavoro deve essere quello di educare e prevenire la violenza di genere. Noi come Chiesa abbiamo contribuito a questo flagello attraverso la nostra negazione, il nostro silenzio, la nostra resistenza e la nostra mancanza di preparazione“, proseguono i presuli.

Escalation

Prima della pandemia di Covid-19, riferisce Fides, la violenza domestica in Sudafrica era già a livelli altissimi. Nella prima settimana del blocco, la polizia ha ricevuto oltre 87.000 denunce di violenze. Forzare vittime e carnefici a rimanere negli stessi confini fisici ha fatto aumentare il numero, la frequenza e l’intensità di episodi di violenza domestica e di abusi. Almeno 21 donne e bambini sono stati assassinati in Sudafrica durante il confinamento, cinque dei quali a giugno. La scorsa settimana il Presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha definito la violenza di genere una “seconda pandemia” nel Paese in cui il Covid-19 ha infettato oltre 97.000 persone e ne ha uccise 1.930.

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