Papa Francesco nella Basilica di San Pietro, nella solennità dell’Ascensione presiede la cerimonia di consegna e lettura della Bolla di indizione del Giubileo 2025. Il Pontefice consegna il testo agli arcipreti delle Basiliche papali, ad alcuni rappresentanti della Chiesa sparsa nel mondo e ai protonotari apostolici perché ne sia data lettura. Al termine della cerimonia, nella Basilica vaticana vengono celebrati i Secondi Vespri.
La speranza: il messaggio centrale del Giubileo
“Spes non confundit”, “la speranza non delude” (Rm 5,5): inizia così, con una frase della Lettera di San Paolo ai Romani, la Bolla di indizione del Giubileo 2025, consegnata questo pomeriggio da papa Francesco in una cerimonia nell’atrio della Basilica vaticana nella solennità dell’Ascensione agli arcipreti delle Basiliche papali, ad alcuni rappresentanti della Chiesa sparsa nel mondo e ai protonotari apostolici perché ne sia data lettura. “La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni – spiega il Pontefice -. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari”. Per tutti, prosegue, “possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, ‘porta’ di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale ‘nostra speranza’ (1Tm 1,1)”. Secondo Francesco, “tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio”. “Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità – aggiunge -. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza“.
La richiesta di amnistie o condoni di pena
“Propongo ai Governi che nell’Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi”. Lo afferma papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo 2025. “Per offrire ai detenuti un segno concreto di vicinanza, io stesso desidero aprire una Porta Santa in un carcere, perché sia per loro un simbolo che invita a guardare all’avvenire con speranza e con rinnovato impegno di vita”, annuncia il Pontefice.
Essere segni tangibili di speranza
“Nell’Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio. Penso ai detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto”, sottolinea Francesco. “In ogni angolo della terra, i credenti, specialmente i Pastori, si facciano interpreti di tali istanze, formando una voce sola che chieda con coraggio condizioni dignitose per chi è recluso, rispetto dei diritti umani e soprattutto l’abolizione della pena di morte, provvedimento contrario alla fede cristiana e che annienta ogni speranza di perdono e di rinnovamento”, aggiunge.
Fonte Ansa