Gimbe: “Senza aerazione a scuola a settembre con mascherine”

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L’assenza di interventi su aerazione e ventilazione ostacolano il rientro in classe senza mascherine. È stato massiccio l’utilizzo di risorse pubbliche da parte delle scuole per attività di disinfezione delle superfici, ma limitata la considerazione delle evidenze scientifiche che impongono investimenti per migliorare la qualità dell’aria.

Come migliorare la ventilazione

È questo uno dei risultati emersi dalla survey della fondazione Gimbe in collaborazione con l’associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (Anp) che ha coinvolto 312 istituzioni scolastiche. l’indagine rivela inoltre difficoltà nelle attività di tracciamento: in un caso su tre ritardi delle Asl nell’attivazione delle procedure di loro competenza. Il 76,2% dei rispondenti dichiara di avere ricevuto mascherine chirurgiche in quantità superiori al necessario.

Per migliorare ventilazione e aerazione dei locali ci si è affidati prevalentemente al protocollo “finestre aperte”, in misura minore ad attrezzature per la purificazione e filtrazione dell’aria e solo in 9 casi sono stati installati sistemi di ventilazione meccanica controllata.

Nel 46% dei casi non è stata ricevuta nessuna informazione, dal Ministero o dalle Asl, sulla trasmissione prevalente del virus per aerosol e su dispositivi o impianti per l’areazione degli ambienti scolastici. Solo nel 14,8% dei casi le informazioni hanno riguardato entrambe le tematiche.

“L’assenza di interventi strutturali in grado di garantire un’adeguata ventilazione ed aerazione dei locali – commenta Antonello Giannelli, presidente Anp – è il vero tallone d’Achille, in assenza del quale il prossimo anno scolastico difficilmente potrà essere affrontato senza ricorrere all’utilizzo delle mascherine”.

Anp: “Difficoltà per il tracciamento nelle scuole”

Utilizzo massiccio di risorse pubbliche da parte delle scuole per attività di disinfezione delle superfici, ma limitata considerazione delle evidenze scientifiche che impongono investimenti per migliorare la qualità dell’aria. Interventi che permetterebbero di affrontare il prossimo anno scolastico senza ricorrere all’utilizzo delle mascherine. E’ questo uno dei risultati emersi dalla survey della Fondazione Gimbe in collaborazione con l’Anp, Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, che ha coinvolto 312 istituzioni scolastiche.

L’indagine – riporta Ansa – rivela anche difficoltà nelle attività di tracciamento: in un caso su tre ritardi delle Asl nell’attivazione delle procedure di loro competenza. Il 76,2% dei rispondenti dichiara di avere ricevuto mascherine chirurgiche in quantità superiori al necessario.

La Fondazione Gimbe nell’ottobre del 2021 ha pubblicato il report “Sicurezza Covid-19 nelle scuole: dalle evidenze scientifiche al real world”, sintetizzando le evidenze scientifiche pubblicate sino ad agosto 2021 che da un lato dimostrano che nelle scuole non esiste il rischio zero di contagio, dall’altro suggeriscono che è possibile minimizzarlo utilizzando un approccio multifattoriale integrando interventi di prevenzione individuale e ambientale: dai vaccini allo screening periodico, dalle mascherine al distanziamento, dalla gestione delle quarantene alla misurazione della temperatura, dalla disinfezione di mani e superfici all’aerazione e ventilazione dei locali.

“Considerata l’indisponibilità di dati sistematici sul reale livello di implementazione delle principali misure di contenimento della pandemia nelle scuole italiane, abbiamo lanciato una survey per disporre di dati oggettivi”, dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe.

Dal canto suo Antonello Giannelli, Presidente Anp afferma: “abbiamo ritenuto fondamentale collaborare con la Fondazione Gimbe per elaborare e promuovere la survey che è stata inviata ad oltre 6 mila dirigenti scolastici di ogni ordine e grado, anche per poter formulare proposte concrete e realistiche in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico”

Milena Castigli: