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GIALLO MATEEN: CHI ERA IL KILLER DI ORLANDO

Omar Mateen era fedele all’Isis. Dopo la rivendicazione della strage da parte del Califfato (“era uno di noi” recitava una nota ufficiale diffusa da Site), arrivano le conferme da parte della polizia americana. Mateen, secondo la Cnn, frequentava la moschea, nella quale si sarebbe recato occasionalmente per pregare Moner Mohammad Abusalha, un attentatore suicida che si è fatto esplodere in Siria. Il killer, inoltre, sarebbe stato due volte in Arabia Saudita: la prima nel 2011 e la seconda nel 2012.

Secondo il presidente Barack Obama, tuttavia, non ci sarebbe alcuna prova chiara che Mateen sia stato guidato da estremisti o che abbia fatto parte di un complotto più ampio. Insomma, è possibile che l’uomo abbia agito seguendo il fanatismo dell’Isis, ma sulla sua effettiva appartenenza al gruppo jihadista bisogna essere cauti. Il presidente americano – che ha parlato dallo Studio Ovale al termine di un briefing con Fbi e antiterrorismo – ha spiegato che il killer sembra sia stato ispirato dall’informazione estremista disseminata in internet. “Homegrown extremism”, estremismo cresciuto entro i confini nazionali, così ha definito la carneficina di Orlando, spiegando che si è trattato di “qualcosa di simile alla strage di San Bernardino”. Il presidente ha quindi sottolineato come il killer abbia agito dopo aver acquistato un tipo armi “non difficili da ottenere”.

Il giorno dopo il massacro ha parlato anche il padre di Mateen, il quale ha escluso che alla base della strage ci sia il fanatismo religioso. “Ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato” ha raccontato Mir Seddique. “Non so perché lo abbia fatto. Non ho mai capito che aveva l’odio nel cuore. Se avessi saputo le sue intenzioni, lo avrei fermato. Mio figlio era un bravo ragazzo, con una moglie e un bambino. Lo vidi il giorno prima della strage non vidi il male nei suoi occhi. Sono addolorato e l’ho detto al popolo americano”.

Ma la descrizione fornita dal padre non coincide con quella dell’ex moglie di Mateen che ha parlato di un uomo instabile e violento. “Mi picchiava” ha detto Sitora Yusufiy, sposata con il killer per 4 mesi. Non aveva più notizie del suo ex marito da sette anni. Secondo un imam, inoltre, che lo conosceva da quando era piccolo, Mateen era scherzoso da bambino, poi crescendo ha cominciato a diventare serio.

Francesco Volpi

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